Un articolo di: Francesco Lovati

I Paesi BRICS costituiscono un quarto dell’economia,  un quinto del commercio e il 40% della popolazione mondiale

Si è aperto a Johannesburg, in Sudafrica, il XV meeting dei BRICS. A fare gli onori di casa il presidente Cyril Ramaphosa che nel suo discorso introduttivo ha toccato tutti i punti sensibili dell’alleanza tra le economie emergenti, ormai potenze mondiali, che rappresentano un quinto degli interscambi globali.

“Il gruppo dei Paesi BRICS esiste non solo per rafforzare le relazioni tra governi, ma anche per creare legami più forti tra i popoli delle nostre cinque nazioni – si legge nel discorso inaugurale del presidente sudafricano – È per questo motivo che sono stati istituiti diversi organismi per consentire la cooperazione a livello sociale. Il BRICS Business Council è una piattaforma vitale e vivace per rafforzare i legami economici tra i nostri rispettivi Paesi e per forgiare prospettive comuni di crescita economica e sviluppo inclusivo. I cambiamenti avvenuti nelle economie dei BRICS nell’ultimo decennio hanno contribuito a trasformare la forma dell’economia globale. Insieme, i Paesi BRICS costituiscono un quarto dell’economia globale, rappresentano un quinto del commercio mondiale e ospitano oltre il 40% della popolazione mondiale. Mentre celebriamo il 15° anniversario dei BRICS, l’anno scorso il commercio tra i Paesi BRICS ha totalizzato circa 162 miliardi di dollari. Gli investimenti esteri hanno svolto un ruolo importante nella crescita delle economie dei BRICS. Il totale degli investimenti diretti esteri annuali nei Paesi BRICS è quattro volte superiore a quello di 20 anni fa”.

 

Abbiamo bisogno di una riforma fondamentale delle istituzioni finanziarie globali

Un’economia multipolare

Ramaphosa punta in dito contro il protezionismo e le misure unilaterali imposte dall’Occidente e, più in generale, auspica un’economia inclusiva e multilaterale sottolineando l’importanza della New Developement Bank, istituita proprio dai Paesi del blocco BRICS.

“La nuova ondata di protezionismo e il conseguente impatto di misure unilaterali incompatibili con le regole dell’OMC minano la crescita economica e lo sviluppo globale. Dobbiamo quindi riaffermare la nostra posizione secondo cui la crescita economica deve essere sostenuta dalla trasparenza e dall’inclusione. Deve essere compatibile con un sistema commerciale multilaterale che sostenga un programma di sviluppo. Abbiamo bisogno di una riforma fondamentale delle istituzioni finanziarie globali, in modo che possano essere più agili e reattive alle sfide che le economie in via di sviluppo devono affrontare. A questo proposito, la Nuova Banca di Sviluppo, istituita dai Paesi BRICS nel 2015, è all’avanguardia. Dalla sua costituzione ha dimostrato la sua capacità di mobilitare risorse per le infrastrutture e lo sviluppo sostenibile nelle economie emergenti senza condizionamenti. Le economie dei BRICS sono emerse come potenti motori della crescita globale. Tuttavia, i rapidi cambiamenti economici, tecnologici e sociali in corso creano nuovi rischi per l’occupazione, l’uguaglianza e la povertà in molti Paesi BRICS. Chiediamo quindi alla comunità imprenditoriale di unirsi a noi per individuare soluzioni a queste e altre sfide che interessano le nostre rispettive economie”.

 

I Paesi africani hanno chiarito che gli investitori preferiti sono quelli che lavoreranno le risorse qui, vicino alla fonte

BRICS e Africa

In questa dinamica l’Africa avrà un ruolo fondamentale: Il potenziale del continente è ancora in gran parte inespresso.

“Dal punto di vista del Sudafrica, esiste un enorme potenziale di investimento non sfruttato nel nostro Paese e nel continente africano. In riconoscimento di questo potenziale, il tema di questo 15° Vertice BRICS è: BRICS e Africa: Partnership per una crescita reciprocamente accelerata, uno sviluppo sostenibile e un multilateralismo inclusivo”. L’Africa è un continente che offre grandi opportunità nel processo di industrializzazione in diversi settori. L’Africa è un continente ricco di minerali critici che guideranno il successo delle imprese nel XXI secolo. Il continente possiede risorse di litio, vanadio, cobalto, platino, palladio, nichel, rame, minerali di terre rare, rodio e molti altri. I Paesi africani hanno chiarito che gli investitori preferiti sono quelli che lavoreranno le risorse qui, vicino alla fonte. Stiamo sviluppando catene di valore regionali più forti che collegheranno diversi Paesi africani, offrendo agli investitori diversità, forza e resilienza. L’area di libero scambio continentale africana crea un mercato unico che si prevede crescerà fino a 1,7 miliardi di persone e quasi 7.000 miliardi di dollari di spesa per consumatori e imprese entro il 2030. Il successo dell’area di libero scambio africana richiederà un massiccio investimento in infrastrutture. Dobbiamo mobilitare gli ingenti finanziamenti necessari per costruire strade, porti, ferrovie, reti energetiche e di telecomunicazioni che consentiranno l’industrializzazione e il commercio. La crescita delle economie africane sarà trainata principalmente dalle piccole e medie imprese. Ciò richiede un sostegno mirato ed efficace a queste imprese. È importante che i finanziamenti specifici siano indirizzati alle imprese a conduzione femminile, in modo che possano sfruttare i vantaggi dell’area di libero scambio continentale. L’Africa ha una popolazione giovane, connessa digitalmente e in via di urbanizzazione, che fornisce una forza lavoro stabile alle aziende in futuro. Gli investimenti per lo sviluppo delle competenze sono in crescita. Tutti questi fattori fanno dell’Africa la prossima frontiera della produttività e della crescita. I Paesi BRICS hanno l’opportunità di contribuire e partecipare alla storia di crescita dell’Africa. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una maggiore cooperazione in settori quali le infrastrutture, l’agricoltura, la produzione, le nuove energie e l’economia digitale”.

 

Giornalista

Francesco Lovati