Con il progetto “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo”, il gruppo bancario ha lanciato un impegno da 1,5 miliardi nei prossimi 4 anni e la creazione di un'unità organizzativa completamente dedicata al sociale
Il Gruppo Intesa San Paolo, con i suoi 100.000 dipendenti, è il primo datore di lavoro in Italia. Grazie all’attività delle fondazioni azioniste, Cariplo e Compagnia di San Paolo, il gruppo bancario è anche “la prima fondazione d’Italia” come ha spiegato il Consigliere delegato e CEO Carlo Messina lanciando un impegno finanziario per il sociale straordinario: 1,5 miliardi tra il 2024 e il 2027 e una divisione con funzioni di indirizzo e di governo delle attività sociali che avrà il nome di “Intesa San Paolo per il sociale” e sede a Brescia.
Proprio a Brescia il 26 ottobre, si è tenuto l’incontro di lancio dell’iniziativa “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo”, che ha visto anche la partecipazione di vari interlocutori dell’attività sociale del Gruppo come Caritas, Dynamo Camp e Forum diseguaglianza e diversità, nel corso del quale Messina ha annunciato il programma di contrasto alle povertà più grande mai realizzato da un soggetto privato in Italia.
“I dati che costantemente raccogliamo, segno della nostra attenzione alla vita del Paese, ci confermano come un’ampia fascia della popolazione italiana sia esclusa dalla possibilità di godere dei livelli di benessere individuale propri di un’economia avanzata – ha spiegato Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Banca Intesa – Con l’annuncio di destinare un miliardo e mezzo di euro al sociale entro il 2027, prendiamo un ulteriore forte impegno verso gli azionisti, i clienti, la società nel suo complesso per contrastare questa situazione. Per noi è importante andare oltre le dichiarazioni di principio e tradurre i nostri valori in un impegno quotidiano e credibile frutto di una precisa strategia, di politiche aziendali, di azioni e di consuetudini attente alle esigenze dei territori e delle comunità. Per questo creiamo una nuova unità organizzativa, “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, dedicata in esclusiva a questa attività, con sede a Brescia, che seguirò personalmente.
Confido che altri protagonisti del mondo economico e imprenditoriale possano sviluppare interventi di analoga natura perché una società equa e coesa garantisce una migliore tenuta del Paese per affrontare le sfide del futuro, alcune gravi, a cui è chiamato”.
Negli interventi delle associazioni beneficiarie è stato poi sottolineato come Intesa Sanpaolo non si limiti all’erogazione di fondi ma assuma un ruolo attivo, che sarà verosimilmente ancora maggiore con la nuova unità organizzativa di Brescia, nella progettazione delle iniziative solidali.
La giornata è stata anche l’occasione per delineare il fenomeno delle disuguaglianze e, con l’aiuto di vari interventi da parte di associazioni, istituzioni e imprenditori, delle possibili misure per ridurre le disuguaglianze, la disoccupazione giovanile, per affrontare le questioni demografiche e per capire quale può essere il contributo del terzo settore alla crescita del Paese.
Messina ha anche annunciato la decisione di Intesa Sanpaolo di supportare le persone “vere artefici dei risultati della Banca” con “l’anticipo dell’incremento retributivo sarà erogato entro la fine dell’anno, per intervenire rapidamente in considerazione della situazione economica, e procederemo anche con il ripristino della base piena di calcolo del TFR, confidando che la trattativa per il contratto di lavoro venga chiusa rapidamente e in modo soddisfacente per tutte le parti“
Nel podcast di Giampaolo Cerri su Vita, il giornale del volontariato, si possono ascoltare ampi passaggi del convegno.