Un articolo di: Francesco Lovati

La Bce sta valutando, al pari delle suo omologhe in tutto il mondo, la possibilità di integrare il contante con una moneta digitale

La Commissione Ue prepara l’arrivo dell’euro digitale. Ad emetterla sarebbe chiaramente la Banca centrale europea che sta valutando, al pari delle suo omologhe in tutto il mondo, la possibilità di integrare il contante con una moneta digitale, nel caso della Bce l’Euro digitale, appunto.

Questa moneta offrirebbe ai consumatori un’alternativa in più per i pagamenti a livello europeo e sarebbe disponibile insieme ai mezzi di pagamento privati esistenti a livello nazionale e internazionale come carte di credito e debito o applicazioni.

La valuta digitale sarà emessa dalla Banca centrale europea con valore stabile, affiancherà il contante con cui potrà essere sempre scambiata

Come funzionerebbe l’euro digitale

Funzionerebbe come un portafoglio digitale con cui – nell’eurozona – si potrebbe pagare ovunque e in qualsiasi momento, sia per i pagamenti online che per quelli offline, passando il denaro da un dispositivo personale all’altro anche senza connessione internet. Chi paga potrebbe scegliere se utilizzare valuta cartacea, digitale mentre l’esercente (con pochissime eccezioni) sarebbe tenuto ad accettare entrambe.

Se per i pagamenti online la soluzione è sostanzialmente equiparabile ai sistemi esistenti, per quelli offline sarebbe garantito un elevato livello di riservatezza e protezione dei dati per gli utenti, in quanto consentirebbero loro di effettuare pagamenti digitali rivelando meno dati personali rispetto a quelli che vengono trasmessi oggi quando si paga con carta. Sarebbe esattamente come pagare in contanti o prelevare denaro da un bancomat.

Se verrà adottata la valuta digitale sarà emessa dalla Banca centrale europea con valore stabile, affiancherà il contante con cui potrà essere sempre scambiata. Potrebbe essere anche un asset importante nel contesto dello sviluppo del mercato delle criptovalute.

 

In tutta la zona euro gli esercenti sarebbero tenuti ad accettare l’euro digitale,  con l’esclusione dei piccolissimi esercizi

Chi lo distribuirebbe

Le banche e gli altri prestatori di servizi di pagamento in tutta l’UE distribuirebbero l’euro digitale alle persone e alle imprese, per aiutare chi non possiede un conto bancario si potrebbero aprire conti presso gli uffici postali o gli enti locali. In tutta la zona euro gli esercenti sarebbero tenuti ad accettare l’euro digitale,  con l’esclusione dei piccolissimi esercizi per cui il costo per dotarsi dell’hardware per accettare pagamenti di questo tipo potrebbe essere sproporzionata.

 

 

 

 

Per arrivare all’euro digitale serviranno anni, non prima del 2028

Quando arriverà (se arriverà)

L’iter è solo agli inizi, è già da considerarsi come un passo in avanti il fatto che la Commissione Ue abbia definito il quadro giuridico. Se l’adozione della valuta europea digitale sarà approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la palla passerà poi alla Bce a cui spetta decidere se e quando emettere l’euro digitale. Parliamo di anni, diciamo non prima del 2028.

Giornalista

Francesco Lovati