Il professor Antonio Fallico, Presidente dell’Associazione italiana “Conoscere Eurasia”: “Nella prassi quotidiana si calpesta di continuo il diritto al dissenso e alla critica. Praticamente si ignora il diritto internazionale. I confini tra il vero e il falso sono quasi scomparsi. Sono state recise le radici semantiche dei concetti di democrazia e di libertà, e hanno perduto il loro significato storico le definizioni di destra e di sinistra”.
In un mondo sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale, o meglio dire “artificiosa”, il Premio “Raduga” cerca di preservare il dono di scrittori e traduttori nella loro forma originale, colmando il divario tra le due culture dalla storia millenaria – quella russa e quella italiana
Il prestigioso Premio letterario russo-italiano “Raduga” (Arcobaleno) compie 15 anni. Il 18 ottobre a Mosca, a due passi dal Cremlino, nella sala dei Congressi “GUM” sulla Piazza Rossa si è svolta la Quindicesima edizione della cerimonia solenne di premiazione dei vincitori del Premio “Raduga-2024” per giovani narratori e traduttori. Il Premio, unico a suo modo, fu fondato nell’ormai lontano anno 2010 dall’Associazione “Conoscere Eurasia” e dall’Istituto Letterario “A.M. Gorkij” di Mosca, nell’intento di rafforzare i rapporti culturali e letterari tra l’Italia e la Russia e di valorizzare le opere di giovani narratori e traduttori, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, sia russi che italiani, dando loro la possibilità di trovare un editore e di confrontarsi con un più ampio numero di lettori.
I quattro vincitori, due per ciascuna delle categorie – Giovane narratore dell’anno e Giovane traduttore dell’anno per entrambe le lingue – sono stati scelti tra i 10 finalisti, al termine di una selezione iniziata con 359 candidati. Gli elaborati sono stati decisi da una giuria italiana e una russa, composte da figure autorevoli del mondo della letteratura e dell’editoria dei due Paesi. Tutti i partecipanti condividono uno spiccato senso della realtà e il desiderio di sviluppare il proprio dono speciale per la scrittura. In un mondo sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale, il Premio “Raduga” cerca di preservare il dono di scrittori e traduttori nella loro forma originale, colmando il divario tra le due culture dalla storia millenaria – quella russa e quella italiana. Oltre a un premio in denaro, i vincitori ricevono la possibilità di pubblicare la loro opera nell’antologia letteraria bilingue del Premio, insieme a una breve nota biografica, una fotografia e una recensione critica.
“Le tensioni geopolitiche che negli ultimi tempi hanno aumentato a dismisura i rischi di una guerra nucleare globale non hanno potuto non influenzare le opere dei partecipanti”, ha dichiarato nel suo discorso alla cerimonia solenne il fondatore del Premio letterario “Raduga”, Presidente dell’Associazione italiana “Conoscere Eurasia”, professor Antonio Fallico (nella foto). “Quando ho letto i racconti dei finalisti del concorso ‘Raduga’ del 2024 sono stato colpito da una strana sensazione. Come se gli autori finalisti, vivendo lontano gli uni dagli altri, gli uni in Italia, gli altri in Russia, non conoscendosi, avevano in comune, almeno alcuni di loro, un sentimento di smarrimento. Come se si sentissero persi nel mondo che li circondava, senza poter aggrapparsi ad alcuna certezza, neanche virtuale e illusoria. Sul loro mondo dominava l’incertezza e la solitudine. Una solitudine desertica, malgrado l’invasiva e assordante interconnessione del nostro tempo”.
Con un brillante paragone storico, il Presidente dell’Associazione “Conoscere Eurasia” ha confrontato il passato, non molto lontano ai nostri giorni: “Ho vissuto nel dopo guerra di una Sicilia distrutta dai bombardamenti degli Alleati anglo-americani, governata con la benedizione della mafia e abitata da gente povera, spesso analfabeta e senza speranza di trovare un lavoro qualsiasi. Eppure i ragazzi della mia generazione avevano una grande voglia di cambiamento e di riscatto. Trasferivano il loro coraggio ed entusiasmo a tante persone che, da sole, assillate dalla necessità di sopravvivere, non avrebbero mosso un dito per cambiare le cose. Da giovani abbiamo partecipato attivamente alle proteste anticapitalistiche della fine degli Anni Sessanta insieme con gli operai e con gli studenti. Reclamavamo un nuovo assetto politico, una nuova qualità del lavoro. Una cultura viva in sintonia con uno sviluppo economico-sociale finalizzato ai bisogni e ai diritti inalienabili dell’uomo”.
Oggi quel mondo non esiste più: “Il mondo in cui viviamo oggi – ha sottolineato il professor Fallico – tollera scandalose diseguaglianze sociali, sebbene abbia registrato uno sviluppo economico e tecnologico fenomenale negli ultimi trenta anni. E’ divenuto prevalentemente virtuale, nega spesso la forza della ragione, della scienza e degli avvenimenti. E ha sfiducia nella stessa capacità umana di comprendere le cose”.
In questo mondo che sempre più persone fanno fatica ad accettare “la parola spesso viene usata come veicolo-orpello di contenuto contrario al suo significato. Si e’ giunti persino ad assegnare il premio Nobel per la pace a chi ha scatenato le guerre”, ha sottolineato il professor Fallico, paragonando i giovani autori a persone “che si trovano su una barca, in piena tempesta, senza capire dove è la riva, quale rotta seguire, senza intravedere un faro o le luci di un porto della salvezza”.
Per il professor Fallico “la creatività umana, alla quale dobbiamo la nostra storia e la nostra esistenza, viene svalutata da un mito corrente: la cosiddetta intelligenza artificiale (o artificiosa). Questa, contrariamente alle ricerche scientifiche compiute sinora, sarebbe destinata, secondo lo stesso mito, a raggiungere il livello umano e a divenire in un futuro vicino o lontano una super-intelligenza”.
Nel suo discorso di auguri l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Aleksej Paramonov (nella foto), ha sottolineato che nei tempi delle grandi turbolenze internazionali, nei tempi delle sanzioni, degli embarghi “quando gli aerei non volano”, è la letteratura, è l’arte a costruire i ponti tra i popoli, specie tra i popoli della Russia e dell’Italia, legati da una storia millenaria. L’arcobaleno, raduga in russo, ha la forma di un ponte. “Per questo – ha detto l’Ambasciatore Paramonov – auguro al Premio ‘Raduga’ di allargare la portata della sua attività così importante, di rimanere un punto di attrazione per i giovani narratori e traduttori di talento italiani e russi, di continuare a rappresentare un ponte tra la Russia e l’Italia”.
Il Premio letterario “Raduga” è molto importante, soprattutto perché aiuta i giovani autori a trovare un posto nella letteratura e nella cultura immortale dell’Italia e della Russia. Lo ha dichiarato uno dei più celebri registi cinematografici russi e il grande conoscitore della cultura italiana, Karen Shakhnazarov, secondo il quale grazie al concorso “Raduga” c’è la “speranza che i giovani talenti che oggi hanno vinto il prestigioso premio letterario diventino presto nuovi e famosi autori delle opere che si troveranno a base dei nuovi sceneggiati non solo in Russia e in Italia, ma in tutto il mondo”.
Il Premio “Raduga” è dunque giunto alla 15ma edizione e ha coinvolto alcune migliaia di giovani scrittori e traduttori, le cui opere migliori sono contenute nei quindici Almanacchi, da noi pubblicati annualmente in lingua italiana e russa dal 2009, per farli conoscere non soltanto ai vari editori italiani e russi, ma soprattutto al largo pubblico interessato al dialogo culturale tra la l’Italia e la Russia.
Quest’anno la Giuria nazionale Italiana è stata composta di Carlo Feltrinelli, Presidente della Giuria e Presidente del Gruppo Feltrinelli e della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, di Matteo Cavezzali (scrittore, giornalista, fondatore e direttore artistico del festival letterario di Ravenna “ScrittuRa”), di Andrea Tarabbia (scrittore, vincitore del Premio Campiello 2019), di Stefano Garzonio (esperto di lingua e di letteratura russi, ha insegnato all’Università di Pisa), di Maria Pia Pagani (docente dell’Università Federico II di Napoli, autore degli studi sulla storia del teatro russo) e di Giuliano Pasini (esperto in comunicazioni, scrittore).
La Giuria nazionale russa quest’anno è stata composta di Boris Tarasov (Presidente della giuria), professore, capo del Dipartimento di letteratura straniera dell’Istituto Letterario “A.M.Gorkij, di Nina Litvinets (scrittrice, critica letteraria, traduttrice), di Andrej Gelasimov (scrittore, drammaturgo, professore dell’Istituto letterario “A.M.Gorkij”), di Evgenj Solonovich (scrittore, drammaturgo, professore dell’Istituto letterario “A.M.Go”kij”) di Aleksej Varlamov (scrittore, filologo, rettore dell’Istituto letterario “A.M.Gorkij”) e di Anna Yampolskaja (traduttrice, filologa, docente dell’Istituto letterario “A.M.Gorkij”).
I finalisti della categoria “Giovane narratore” per la parte italiana sono stati Elisa Agostinelli, Matilda Balboni, Antonia Cofano, Arianna Lombardo e Michele Sella, mentre nella categoria “Giovane traduttore” come finalisti sono stati scelti Eleonora Bianchi, Sara Ceruso, Martina Fattore, Giovanni Polizzi e Sara Vaccarini.
Per quanto riguarda la Russia, sono arrivate alle finali le giovani narratrici Daria Andreeva, Evgenia Zobnina, Euphrosinia Kapustina, Yvette Melikyan, Margarita Timofeyenko (Margo Gritt), mentre tra i giovani traduttori sono stati scelti come finalisti Olga Baljaeva, Aleksei Ignatov, Ekaterina Lobkova, Maria Trofimova e Maria Tsvetkova.
E la sera del 18 ottobre, alla cerimonia solenne di premiazione, sono stati annunciati i quattro vincitori. La vincitrice della sezione italiana dedicata ai giovani narratori è stata Matilda Balboni (nella foto), con il racconto “Macchinine rosse”, mentre il giovane traduttore italiano, che ha vinto la gara è stato Giovanni Polizzi, per la traduzione del racconto intitolato “Gli occhi di Modigliani e le orecchie di van Gogh”. La giovane narratrice russa, che ha vinto il prestigioso Premio “Raduga”, edizione 2024, è stata Margarita Timofeyenko (Margo Gritt) con il suo racconto “Il piccolo segreto”, mentre la giovane traduttrice numero uno dell’anno è stata Ekaterina Lobkova per la traduzione del racconto “Macchinine rosse” di Matilda Balboni.
“Conoscere Eurasia” è mediatore di fiducia nelle relazioni tra l’Italia, l’Unione europea, la Federazione Russa, l’Unione Economica Eurasiatica
Il promotore del premio letterario “Raduga”, l’Associazione italiana “Conoscere Eurasia” è un’organizzazione non governativa (ONG) senza scopo di lucro. Fu fondata nel 2007 presso il Consolato onorario della Federazione Russa nella città italiana di Verona. L’Associazione ormai tradizionalmente svolge il prestigioso ruoli di mediazione nelle relazioni tra l’Italia, l’Unione europea, la Federazione Russa, l’Unione Economica Eurasiatica (composta oltre alla Russia anche della Bielorussia, del Kazakistan, dell’Armenia e del Kirghizistan). “Conoscere Eurasia” cerca di rafforzare la cooperazione con i Paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale (l’Armenia, l’Azerbaigian, l’Uzbekistan, il Tagikistan) e con i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). I membri dell’Associazione “Conoscere Eurasia” sono persone, imprese e istituzioni situate in Europa e in Eurasia.
“Conoscere Eurasia” è partner strategico del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo organizzato dalla fondazione russa “Roscongress” e co-promoter del Forum Economico Eurasiatico di Verona, che riunisce i principali relatori internazionali, imprenditori e istituzioni politiche. Tra gli eventi promossi e organizzati dall’Associazione “Conoscere Eurasia” si può ricordare numerosi forum e seminari economici internazionali dedicati ai temi più attuali, che vanno dall’innovazione, alla politica macroeconomica, al petrolio e al gas, ai trasporti, allo sviluppo delle infrastrutture e all’economia globale. Per divulgare la cultura russa e per promuovere lo scambio interculturale tra l’Italia e la Russia, l’Associazione “Conoscere Eurasia” organizza a Verona il forum del cinema intitolato “Incontri con la cultura russa”, il Premio letterario italo-russo “Raduga” per giovani narratori e traduttori, e organizza corsi di lingua russa. Su iniziativa dell’Associazione “Conoscere Eurasia” è stata fondata e funziona “Russica” la scuola di lingua russa per bambini e ragazzi, mentre nella sede del Centro “Mondo Russo” di Verona si trova la più grande biblioteca di pubblicazioni in lingua russa in Italia.