Si consolida l’asse economico-commerciale tra la Cina e l’Arabia Saudita. Nel giugno 2023 sono stati conclusi nuovi accordi per oltre 10 miliardi di dollari.
L’Arabia Saudita e la Cina hanno tirato le somme della Conferenza internazionale economica e commerciale arabo-cinese, che si era tenuta a Riyadh l’11 e il 12 giugno scorsi. E i risultai non possono non impressionare: nei settori che vanno dalle alte tecnologie alle fonti rinnovabili di energia, dall’agricoltura alla costruzione edilizia, alla prospezione geologica, alla produzione di materie prime, alla logistica, alla sanità pubblica e al turismo sono stati firmati 30 tra i contratti commerciali e gli accordi d’investimento per una cifra totale di oltre 10 miliardi di dollari.
Al primo posto si è trovato l’accordo astronomico da 5,6 miliardi di dollari che il ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita ha firmato con il produttore cinese di auto elettriche, Human Horizons. Come ha scritto l’agenzia di stampa statale saudita Arab News “l’obiettivo del maxi accordo è collaborare allo sviluppo, alla produzione e alla vendita di veicoli innovativi a trazione elettrica”.
Finora i rapporti tra l’Arabia Saudita, il principale esportatore di petrolio al mondo, e la Cina sono stati dominati dall’energia. Ma nel 2023 sia Pechino che Riyadh hanno proclamato la linea verso la “diversificazione”, per dare una spinta agli investimenti nei settori non petroliferi. Uno degli obiettivi dell’accordo con Human Horizons “è sviluppare un’industria manifatturiera saudita di veicoli a batteria”. La cinese Human Horizons produce veicoli elettrici con il marchio commerciale HiPhi e ha dichiarato lo scorso marzo che starebbe per lanciare nel 2023 le vetture della serie HiPhi Premium in alcuni mercati europei.
I colossali investimenti cinesi nel mondo arabo fanno parte integrante del programma globale di Pechino, che oltre al Medio Oriente coinvolge anche l’America Latina. Il 29 giugno scorso la società cinese Citic Guoan ha firmato un accordo da 857 milioni di dollari con il Governo della Bolivia per la produzione di litio in questo Paese sudamericano, mentre il consorzio cinese Catl Brunp & Cmoc (Cbc) ha garantito un investimento di un miliardo di dollari per la costruzione delle due fabbriche in Bolivia, che produrranno delle batterie al litio anche per le vetture firmate Human Horizons.
Gli investimenti diretti esteri cinesi nei mercati arabi si sono attestati a 23 miliardi di dollari nel 2021, di cui 3,5 miliardi sono andati all’Arabia Saudita. Complessivamente dal 2005 al 2022 la Cina ha investito nei Paesi arabi 273 miliardi di dollari.
Il deal tra l’Arabia Saudita e Human Horizons ha totalizzato più della metà degli oltre 10 miliardi di dollari di investimenti sottoscritti a margine della Conferenza commerciale arabo-cinese a Riyadh. La compagnia ferroviaria dell’Arabia Saudita, Sabatco, ha siglato con la compagnia cinese, Crrc, un accordo da 250 milioni di dollari che prevede la costruzione nel Regno saudito di una fabbrica che produrrà carrozze e ruota dei treni. La società cinese del settore It con sede a Hong Kong, Android Hibobi Technology, ha concluso un accordo di 266 milioni di dollari, che prevede l’elaborazione di sofisticate applicazioni per computer e per smartphone, destinate a promuovere turismo in Arabia Saudita.
Sempre nell’ambito della Conferenza di Riyadh è stato siglato un accordo da 533 milioni di dollari tra la società saudita, Amar Al-Oula, e quella cinese, Zhonghuan International Group (Hong Kong), per la costruzione di un impianto metallurgico che produrrà dei pellet di ferro per le fonderie dell’Arabia Saudita. Infine un accordo di 500 milioni di dollari è stato concluso tra il gruppo saudito, Ask Group, e China National Geological and Mining Company, per avviare la produzione del rame presso i giacimenti della penisola Arabica.
“C’è molta sinergia tra i nostri due Paesi. Il programma di sviluppo economico e sociale dell’Arabia Saudita fino al 2030 è in linea con l’iniziativa Belt and Road della Cina”, ha dichiarato il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Abdulaziz bin Salman.
Sul piano politico internazionale la Cina e la Russia hanno appoggiato la richiesta di adesione al gruppo dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), avanzata dall’Arabia Saudita. Lo scorso mese Riyadh ha anche presentato la domanda di entrare come socio nella New development bank (Ndb), l’istituto di credito dei Brics, con sede a Shanghai, in Cina.