42 Stati USA hanno fatto causa a Meta Platforms. L’accusa: l’applicazione Instagram, in particolare, provocherebbe danni alla salute mentale dei giovani creando dipendenza.
La denuncia al gruppo di Mark Zuckerberg è stata depositata il 24 ottobre presso il tribunale federale di Oakland, in California, e coinvolgerebbe in tutto 33 Stati. Tra le critiche c’è anche il fatto che sia stato ripetutamente ingannato il pubblico sui pericoli sostanziali delle piattaforme social del gruppo, che comprende anche Facebook, e avrebbe consapevolmente indotto bambini e adolescenti a un utilizzo compulsivo dei social network.
Nella denuncia, riportata da Reuters, si legge che “le ricerche hanno dimostrato che l’uso delle piattaforme di Meta da parte dei giovani è associato a depressione, ansia, insonnia, interferenze con l’istruzione e la vita quotidiana e molti altri risultati negativi”. L’ impatto negativo sui ragazzi cosisterebbe, tra l’altro, nel continuo paragone con gli altri e l’ossessività della fruizione alimentata dai “like” e dallo scroll infinito.
Meta è accusata anche della violazione del Children’s Online Privacy Protection Act vista la raccolta dei dati personali anche degli utilizzatori con meno 13 anni che avviene senza il consenso dei genitori. “Meta ha sfruttato tecnologie potenti e senza precedenti per attirare, coinvolgere e infine intrappolare giovani e adolescenti, il suo scopo è il profitto”, si legge ancora nella denuncia.
Il gruppo di Zuckerberg ha invece spiegato di aver cercato in tutto i modi di permettere una fruizione sicura per i più giovani, dichiarando delusione per il fatto che “invece di lavorare in modo produttivo con le aziende del settore per creare standard chiari e adeguati all’età … i procuratori generali abbiano scelto questa strada”.