Accordo UE – Mercosur, al momento “non ci sono le condizioni”

Il 24 gennaio i ministri degli Esteri del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia) avevano definito “prioritario”, superare le ultime divergenze per arrivare a
chiudere finalmente (l’intesa di massima risale addirittura al 2019) l’accordo commerciale con l’Unione europea.

Il 30 gennaio la Commissione europea, attraverso un portavoce, ha però fatto sapere che le condizioni per raggiungere un accordo commerciale con il Mercosur “non sono soddisfatte” pur ammettendo che i negoziati proseguiranno e che l’UE “continua a perseguire il suo obiettivo di raggiungere un accordo che rispetti gli obiettivi dell’Ue in materia di sostenibilità e che rispetti le nostre sensibilità nel settore agricolo”. Nel corso dell’estate 2023 il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si era detta estremamente fiduciosa circa la chiusura dell’accordo entro la fine dell’anno. Poi, visti i continui intoppi, si è fatto cenno alle prossime elezioni europee che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 e ora non si danno più limiti: sarà quando sarà, se sarà.

La quadriennale trattativa ha subito una serie di “stop” in particolare non ci si accorda relativamente a tematiche ambientali e di concorrenza: dalle garanzie contro la deforestazione in Amazzonia ad altri aspetti legati al Green Deal. Non mancano poi timori da parte degli allevatori europei legati alla concorrenza di prodotti a basso costo il cui import sarebbe incentivato, su tutti la carne bovina.

Un tema quest’ultimo sempre più d’attualità in Europa con gli allevatori che sono sul piede di guerra nella maggior parte dei Paesi europei per varie motivazioni che vanno dalle troppo stringenti regole del Green Deal europeo, al taglio dei sussidi al gasolio, alla stretta su fertilizzanti e fitofarmaci fino alla concorrenza di merci a basso costo proveniente dall’estero, in questo caso più dall’Ucraina che dal Sudamerica. Ma è chiaro come questo tema particolarmente sentito da coltivatori e allevatori del Vecchio Continente.

Infatti, il 25 gennaio, il capo della diplomazia europea, Joseph Borrell, aveva espresso la preoccupazione che le proteste degli agricoltori, in particolare in Francia e in Germania, potessero per essere un ostacolo all’accordo con il Mercosur. “La palla è ora nel campo dell’Europa. Siamo noi a dover dire se lo vogliamo o no, perché da parte latinoamericana, con l’arrivo di un nuovo governo in Argentina, la loro volontà di firmare l’accordo è più grande che mai”, aveva spiegato Borrell. La risposta al momento è “no”.