Acqua, la risorsa più preziosa per oltre 2 miliardi di persone in stress idrico

Le rivelazioni shock della conferenza “Dialogo sull’acqua di Roma”: quasi un miliardo di tonnellate di cibo viene buttato via ogni anno

Alla fine di settembre hanno fatto il giro del mondo le immagini drammatiche arrivate dal Brasile, colpito da una siccità senza precedenti. Fiumi senza acqua, masse di pesci morti, le vie di trasporto fluviali interrotti.
Il tema della sicurezza idrica globale si trova al centro della conferenza di due giorni (4-5 ottobre) del titolo “Dialogo sull’acqua di Roma”, organizzata nella capitale italiana dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), per fare focus sulla gestione integrata delle risorse idriche, nonché sulla sicurezza agricola e alimentare.
Attualmente più di 2 miliardi di persone vivono nei Paesi con stress idrico elevato o addirittura critico. “Dobbiamo smettere di dare l’acqua per scontata”, ha detto il direttore generale della FAO, Qu Dongyu (Cina), ricordando che “’l’agricoltura rappresenta oltre il 70% dei prelievi di acqua dolce del pianeta”. Ed è proprio l’agricoltura che “detiene le soluzioni alla crisi idrica, nonché la chiave per raggiungere la sicurezza idrica e alimentare globale, aumentando l’efficienza, riducendo gli impatti negativi e riutilizzando le acque reflue”.
Secondo gli esperti della FAO “qualora l’umanità riuscisse a limitare il riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi, andrebbe a beneficio delle risorse idriche e ridurrebbe lo stress idrico indotto dai cambiamenti climatici”, come quello che sta vivendo il Brazile e in particolare l’Amazzonia. Si prevede che entro il 2050 la “domanda globale di acqua per l’agricoltura aumenterà del 35%, mentre oltre l’80% delle acque reflue viene rilasciato nell’ambiente senza essere trattato e riutilizzato”.
E nel suo discorso di apertura della Conferenza di Roma, Qu Dongyu ha ricordato l’importanza dell’approccio delle “4R” basato sui principi di riduzione degli sprechi idrici, riutilizzo delle acque urbane, riciclo delle acque reflue depurate e ripristino delle acque sotterranee contaminate.
Soltanto così si riuscirà ad affrontare in modo più efficace possibile le gravi sfide idriche dovute principalmente ai disastri naturali legati all’acqua che in tutto il mondo hanno comportato costi economici diretti superiori a 200 miliardi di dollari solo nel 2021 (ultimo dato disponibile).
E le cifre preoccupanti, rese pubbliche dalla FAO, di certo non mancano. Quasi un miliardo di tonnellate di cibo, ossia il 17% di generi alimentari messi dall’agricoltura e dall’industria agroalimentare a disposizione dei consumatori in tutto il mondo, viene buttato via ogni anno. “Come conseguenza di anno in anno aumenta lo spreco di risorse preziose, come appunto l’acqua, utilizzata per produrre tutto questo cibo”, ha sottolineato gli esperti delle Nazioni Unite, secondo i quali “il 95% del nostro cibo viene prodotto sulla terra e tutto inizia dal suolo e dall’acqua”.