Inizialmente attraverso il territorio dell’Afghanistan transiteranno 50 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno.
Dopo il varo il 17 dicembre del 2024 dalla Duma di Stato della Federazione Russa (Camera bassa del Parlamento) della legge che prevede l’esclusione dei Talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche, Mosca e Kabul si preparano a firmare un accordo “per il transito attraverso il territorio dell’Afghanistan di gas naturale liquefatto russo (GNL) che sarà inviato verso i Paesi del Sud-est asiatico ”.
Come ha dichiarato in un’intervista all’agenzia di stampa “RIA Novosti” Rustam Khabibullin (nella foto), direttore del Centro per il business della Russia in Afghanistan, la “firma dell’accordo è prevista in occasione del Forum Economico Internazionale tra la Russia e i Paesi dell’Organizzazione della Cooperazione islamica che si terrà a Kazan, in Russia, nel maggio del 2025”.
Khabibulin ha ricordato, che ai margini dei due Forum precedenti la Russia e l’Afghanistan avevano già firmato degli accordi analoghi: nel 2023 per il transito annuale di 50 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi russi e nel 2024 per il transito di 2 milioni di tonnellate all’anno di frumento e di farina.
Il Governo dei Talebani sta sviluppando attivamente la cooperazione economica e commerciale con le vicine repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale. Alla fine del 2024 l’Afghanistan e l’Uzbekistan hanno siglato un accordo decennale per la produzione di gas naturale presso il giacimento del Tuti-Maidan, 7.000 chilometri, quadrati nella provincia afghana del Faryab. Nel primo anno l’Uzbekistan investirà nella produzione del gas in Afghanistan 100 milioni di dollari, mentre l’investimento complessivo sarà di un miliardo di dollari nei prossimi 10 anni. Il gas prodotto sarà usato prevalentemente per la generazione dell’elettricità.