Al via in Pakistan il summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai

Il Paesi della SCO controllano il 23% del prodotto interno lordo globale

Li Qiang e Shehbaz Sharif

Sono iniziati martedì, 15 ottobre, a Islamabad, la capitale del Pakistan, i lavori della 23-ma riunione del Consiglio dei capi di Governo dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), attualmente sotto la presidenza di turno del Pakistan e della quale fanno parte anche la Cina, la Russia, il Tagikistan, il Kirghizistan, l’Uzbekistan, il Kazakhstan, l’Iran, l’India e la Bielorussia.

L’incontro è presieduto dal primo ministro del Pakistan, Shehbaz Sharif, secondo il quale la “discussione sarà incentrata, in particolare, sull’economia, il commercio, la protezione dell’ambiente e i legami socio-culturali”. Inoltre i premier della SCO analizzeranno i progressi della cooperazione economica e commerciale tra i Paesi-membri di questa influente organizzazione internazionale, dopodiché “saranno adottate alcune importanti iniziative per farla avanzare ulteriormente”.

A margine del vertice che durerà due giorni (15-16 di ottobre) sono previsti numerosi colloqui bilaterali: il primo ministro della Cina, Li Qiang, è già stato ricevuto per i colloqui tête-à-tête dall’omologo Sharif. Come scrive la stampa del Pakistan “i due premier, oltre a discutere in modo approfondito delle relazioni bilaterali e a scambiare opinioni su questioni regionali e globali di comune interesse, hanno partecipato in videoconferenza (nella foto) alla cerimonia di inaugurazione del nuovo aeroporto internazionale di Gwadar, nella parte sud-occidentale del Pakistan”.

La costruzione dell’aeroporto internazionale di Gwadar è stata per l’intero sovvenzionata dalla Cina e dovrà far parte del nuovo Corridoio economico e commerciale tra la Cina e il Pakistan (China–Pakistan Economic Corridor, CPEC), che a sua volta rientra nell’iniziativa cinese “Belt and Road Initiative” (BRI), ampiamente conosciuta come “Nuova via della seta” e promossa personalmente dal presidente cinese, Xi Jinping.

Al posto del premier indiano, Narendra Modi, al summit di Islamabad partecipa il ministro degli Esteri, Subrahmanyam Jaishankar

Infine sotto i riflettori si trova la partecipazione al summit di Islamabad del ministro degli Esteri dell’India, Subrahmanyam Jaishankar, che fa le veci del primo ministro Narendra Modi. Quella di Jaishankar è la prima visita in Pakistan da quasi dieci anni di un esponente di alto livello del Governo indiano. Come scrive il quotidiano “The Times of India” l’ultimo precedente “risale al 2015, quando il ministro degli Esteri dell’India, Sushma Swaraj, partecipò a Islamabad a una conferenza internazionale sulla sicurezza”. L’India e il Pakistan sono contrapposti da molti decenni per la questione della regione del Kashmir. Secondo le anticipazioni della stampa indiana “è improbabile che Sharif e Jaishankar abbiano un colloquio bilaterale a margine del vertice della SCO”. Ciononostante il capo della diplomazia indiana “dovrebbe essere presente alla cena di benvenuto il 15 ottobre e interagire con Sharif e anche con l’omologo, Ishaq Dar, prima della riunione principale in programma mercoledì, 16 ottobre”.

I Paesi membri della SCO, molti dei quali fanno parte anche del gruppo BRICS, controllano un prodotto interno lordo complessivo pari al 23% di quello globale. Oltre ai 10 Paesi-membri a pieno titolo, la Mongolia gode lo status di “Paese osservatore”, mentre l’analogo status dell’Afghanistan è inattivo dal 2021. Come “partner di dialogo”  della SCO ci sono lo Sri Lanka, la Turchia, la Cambogia, l’Azerbaigian, il Nepal e l’Armenia (2010-2016), mentre negli ultimi due anni lo status di “partner di dialogo” è stato assegnato all’Egitto, al Qatar, all’Arabia Saudita, al Kuwait, alle Maldive, al Myanmar, agli Emirati Arabi Uniti e al Bahrein.