Il 2 settembre hanno iniziato a votare i cittadini algerini all'estero
Il 7 settembre in Algeria si terranno le elezioni presidenziali ma già lunedì 2 settembre hanno potuto iniziare a votare i cittadini residenti all’estero (sono quali 900.000 gli iscritti alle liste fuori confine).
Le ultime elezioni presidenziali si erano tenute nel 2019 e avevano visto il trionfo di Abdelamadjid Tebboune che era riuscito a raccogliere il 58% dei consensi in una consultazione caratterizzata da un forte astensionismo. Tebboune, 78 anni, sarà nuovamente candidato con il sostegno del suo ex partito, il Fronte di liberazione nazionale (FLN) e oltre a lui ci sarà Abdelali Hassani, leader del Movimento per la società della pace (MSP), il maggior partito islamista, e Youssef Aouchiche, segretario del Fronte delle forze socialiste (FFS).
Le elezioni erano inizialmente fissata per il mese di dicembre, a 5 anni dalla precedente consultazione, ma Tebboune aveva deciso di anticiparle di tre mesi considerando ottimale il periodo di inizio delle scuole, un fatto che aveva suscitato qualche perplessità visto che in questo modo la campagna elettorale si è dovuto tenere durante i torridi mesi estivi. Lo stesso Tebboune aveva annunciato la sua ricandidatura solo l’11 luglio, spiegando che se sarebbe stato soddisfatto se il popolo algerino lo avesse scelto come presidente mentre, in caso contrario, avrebbe lasciato il Paese in buono stato “compiendo la mia missione”.
In questi ultimi anni l’Algeria ha beneficiato del conflitto in Ucraina e di una maggiore appetibilità per il suo gas con conseguenti maggiori entrate per l’erario che si sono trasformate in una maggiore spesa sociale e in un aumentato budget per la difesa. Il Paese ha derito ai BRICS all’inizio del 2024 e il suo ingresso è stato recentemente autorizzato dalla Nuova banca di sviluppo (New Development Bank)