Allarme in Giappone: troppi turisti hanno lasciato il Paese senza riso

Le scorte sono al livello più basso mai registrato sin dal 1999

Le scorte di riso, accumulate dal settore privato del Giappone, sono calate nel mese di giugno a quota bassissima pari a 1,56 milioni di tonnellate. Si tratta del dato più basso mai registrato nel Paese sin dal 1999, quando il Governo di Tokio avviò il monitoraggio mensile delle scorte di questo prodotto “strategico” per la cucina nipponica.

Come ha scritto in un comunicato il ministero dell’Agricoltura giapponese, su base annua le scorte sono in ribasso del 20% rispetto all’analogo mese dell’ano precedente. Il ministero dell’Agricoltura ha attribuito il “prosciugamento mai visto prima delle scorte di riso” al “forte aumento dei flussi turistici in entrata, che hanno incrementato drasticamente la domanda”. In secondo luogo le autorità hanno puntato il dito accusatore sugli effetti negativi che il “caldo anomalo dello scorso anno aveva avuto sui raccolti”.

Secondo le previsioni degli esperti giapponesi, anche quest’anno le temperature eccessive causeranno un impatto sul rendimento delle risaie di tutto il Paese asiatico. I trader hanno subito ipotizzato un conseguente aumento dei prezzi per i consumatori. In questi giorni a Tokio si registrano le temperature superiori a 40 gradi centigradi.

La domanda complessiva di riso in Giappone è calata negli ultimi anni, soprattutto per l’effetto del “declino demografico del Paese”, ma nel periodo dal giugno 2023 all’analogo mese del 2024 l’afflusso dei turisti da tutto il mondo ha fatto aumentare i consumi mensili di 110.000 tonnellate.