La Banca Centrale spagnola prevede un sostanziale rallentamento della crescita economica dell’America Latina nel 2023. In un recente rapporto analitico, gli esperti dell’Istituto centrale di Madrid hanno ipotizzato, che alla fine dell’anno il Pil dei Paesi latinoamericani possa aumentare meno dell’1,5%, ovvero il 2,1% in meno rispetto ai risultati registrati nel 2022. In primo luogo la “quasi stagnazione” minaccia l’Argentina, il Brasile, il Cile, la Colombia, il Messico e il Perù.
Secondo le stime del Regolatore spagnolo “ci si aspetta un forte rallentamento dell’attività degli operatori economici”. Inoltre questo possibile rallentamento della crescita economica è attribuito alla congiuntura mondiale sempre meno favorevole e al previsto calo dei prezzi delle commodities di base sui mercati globali. Infine il trend negativo sarà influenzato dalle incertezze riguardo alle future politiche economiche in alcuni Paesi, in primo luogo in Brasile e in Perù.
Allo stesso tempo gli analisti della Banca della Spagna hanno suggerito ai Paesi latinoamericani di sfruttare a proprio favore l’attuale contesto di “frammentazione geopolitica” che il mondo sta vivendo in questi anni.
“In primo luogo bisogna sviluppare il commercio estero bilaterale e investire nei Paesi dove i rischi geopolitici sono piuttosto bassi”, hanno scritto gli esperti spagnoli, secondo i quali “la posizione di neutralità dell’America Latina e l’abbondanza di materie prime strategiche potrebbero favorire un notevole aumento degli scambi commerciali con alcuni altri maggiori blocchi geopolitici”.