Dopo Google, un’altra Big Tech statunitense finisce nel mirino dei giudici. Il 26 settembre il colosso di Jeff Bezos è stato ciato in giudizio dalla FTC (Federal Trade Commission) e dai procuratori generali di 17 Stati: l’accusa è di abuso di posizione dominante. Amazon controllerebbe in maniera illegale il mercato al fine di aumentare i prezzi a carico degli utenti e ottenendo alte percentuali dalle aziende che vendono attraverso la piattaforma.
Secondo alcuni analisti questo processo al gigante dell’e-commerce potrebbe drasticamente cambiare il mondo degli acquisti on-line. Secondo quanto comunica l’azienda, invece, l’unico risultato possibile sarebbe una minore scelta di prodotti a disposizione e a prezzi più alti svantaggiando in particolare le piccole aziende. Sostanzialmente l’opposto degli intenti della FTC.
“L’azione legale presentata oggi dalla Ftc è sbagliata dal punto di vista fattuale e legale e siamo pronti a far valere le nostre ragioni in tribunale, spiega l’azienda di Bezos. “La causa rende evidente come l’attenzione della FTC si sia radicalmente allontanata dal suo mandato di protezione dei consumatori e della concorrenza. Le pratiche contestate hanno contribuito a stimolare la concorrenza e l’innovazione in tutto il settore della vendita al dettaglio”, aggiunge David Zapolsky, Senior Vice President di Amazon secondo quanto riporta l’ANSA.
Secondo l’FTC “Se non controllata, Amazon continuerà la sua condotta illegale per mantenere il suo potere monopolistico”; la richiesta al tribunale è di porre fina alla condotta considerata illegale di Amazon e di ripristinare la libera concorrenza. Si parla di “un provvedimento strutturale, per ripristinare una concorrenza leale”, parole che secondo Reuters sarebbero interpretabili come la richiesta della vendita di una parte dell’azienda.