Effetto palla di neve per le adesioni ai BRICS. Dopo l’Algeria, l’Egitto, la Bolivia e alcuni altri Paesi anche il Venezuela ha presentato la richiesta formale di adesione al gruppo internazionale, attualmente composto di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
In vista del summit dei Paesi BRICS, in programma a Johannesburg, in Sudafrica, dal 22 al 24 di agosto, il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha annunciato ufficialmente la volontà del suo Paese di entrare nel gruppo dei “Cinque”. In un’intervista al canale televisivo Venezolana de Televisión, il ministro degli Esteri del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha detto di aver già inviato una lettera ufficiale al Segretariato BRICS. Il 3 agosto l’Ambasciata del Venezuela a Mosca ha trasmesso la domanda di adesione alla parte russa.
Come ha sottolineato Rodríguez “il Venezuela potrà mettere al servizio della commissione per l’Energia dei BRICS le più grandi riserve gaspetrolifere del mondo”. Inoltre il Venezuela “aiuterà BRICS a costruire nuovi rapporti internazionali di cooperazione e favorirà la costruzione nel mondo di un nuovo sistema basato sulle idee di multipolarismo”.
“Il Venezuela – ha detto Rodríguez – si trova all’avanguardia dei Paesi-costruttori di un mondo senza egemonie, senza ricatti né misure sanzionatorie unilaterali, che vigliaccamente violano il diritto internazionale”. Secondo il capo della diplomazia del Venezuela “il popolo venezuelano chiede a voce alta l’abolizione delle sanzioni illegittime, introdotte contro il Paese”.
A differenza della Russia e della Cina, favorevoli all’assunzione dei nuovi Paesi-membri, il Brasile in persona del presidente, Luiz Inácio Lula da Silva, si è pronunciato contro una “rapida e incontrollata espansione del Gruppo”.