Le tensioni politiche tra gli Stati Uniti e la Cina spingono molti produttori americani a spostare le proprie fabbriche in India e in Vietnam
Apple, che negli Stati Uniti sta rischiando guai giudiziari molto seri, va contro corrente e promette ai partner cinesi di “non spostare le proprie produzioni in altri Paesi come India e Vietnam”. Apple è stata citata in giudizio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e da 15 Stati con l’accusa di “aver sfruttato la sua posizione dominante per svantaggiare i competitor”. Secondo alcuni analisti le politiche intimidatorie di Washington sarebbero volte a dissuadere Apple dalla cooperazione con la Cina, contro la quale le autorità statunitensi hanno lanciato una guerra tecnologica senza quartiere.
Ciononostante il 22 marzo l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha tenuto un incontro informale a Shanghai con i vertici dei tre fornitori chiave di componenti elettronici per iPhone in Cina: la casa automobilistica Build Your Dreams (BYD), il produttore di microelettronica Shenzhen Everwin Precision Technology e il produttore di touch screen Lens Technology. Come scrivono i giornali cinesi “nelle intenzioni di Cook, l’incontro ha voluto rassicurare i partner di Apple in Cina della stabilità delle relazioni con il produttore statunitense di iPhone, malgrado le attuali tensioni politiche, economiche e commerciali tra Pechino e Washington”.
L’incontro tra Cook e i rappresentanti delle tre aziende cinesi si è tenuto nell’ufficio di Apple a Shanghai, prima dell’apertura di un nuovo Apple Store nel distretto Jing’an. È il 57mo punto vendita inaugurato dall’azienda statunitense nel Paese.