Apple e Google lasciati a tasche vuote dalla giustizia europea

Tra tasse arretrate e multe i due giganti tecnologici statunitensi dovranno sborsare 15,4 miliardi di euro

Martedì, 10 settembre, la Corte di giustizia dell’Unione Europea, il più importante tribunale della UE con sede in Lussemburgo, ha decretato che “Apple deve pagare 13 miliardi di euro di tasse non versate all’Irlanda”. Il debito risale al periodo compreso tra il 2003 il 2013, i 10 anni in cui la società californiana “aveva beneficiato di un regime fiscale agevolato che le aveva consentito di pagare meno tasse per le sue attività nell’Unione europea”.

All’indomani della presentazione dei nuovi gadget di Apple, tra cui iPhone 16 dotato per la prima volta di intelligenza artificiale, la Corte ha definito quello dell’Irlanda nei confronti di Apple un “aiuto illegale” e ha detto che la sua è la “sentenza definitiva in materia”.

Come scrive la stampa europea “il verdetto ha così posto la parola ‘fine’ a una causa, durata quasi dieci anni, aperta nell’ambito di una serie di indagini volte a verificare se alcuni Paesi membri dell’Unione europea, in particolare Irlanda e Lussemburgo, offrissero un trattamento fiscale di favore alle multinazionali estere per essere scelte come sede europea”.

E dopo Apple, sempre martedì, la longa manus della Corte di giustizia dell’Unione Europea, ha raggiunto da Lussemburgo anche Google, accusata di “aver abusato della sua posizione dominante per favorire il suo servizio di comparazione degli acquisti rispetto a quelli di altri concorrenti”. Il gigante tecnologico statunitense dovrà pagare una multa da 2,4 miliardi di euro, che era stata emessa dalla Commissione europea ancora nel 2017 dopo una causa aperta nel 2009 dall’azienda Foundem. Google aveva fatto ricorso: la Corte ha però decretato che il comportamento di Google è stato effettivamente “discriminatorio” e che per questo ha respinto il ricorso “nella sua interezza”.

Non è assolutamente la prima volta che Google si trova nel mirino della giustizia europea: dopo la multa da 2,4 miliardi di euro – la più alta mai emessa dalla Commissione europea – nel 2018 questo “record” è stato superato sempre in una causa contro Google, che Bruxelles ha multato per altri 4,3 miliardi di euro “per aver promosso in modo sleale le proprie app”. Un anno dopo, nel 2019, un’altra multa di 1,5 miliardi di euro è stata emessa contro Google per aver bloccato le “pubblicità di motori di ricerca rivali”. Google ha fatto ricorso in entrambi i casi e la Corte di giustizia della UE li sta valutando.