Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha annunciato il versamento 4,7 miliardi di dollari all’Argentina, questo denaro dovrebbe servire al nuovo Governo del presidente Javier Milei per attuare il suo piano di riforme. Questo ulteriore finanziamento arriva nonostante l’Argentina non sia riuscita a rispettare i termini fissati per il precedente prestito da 43 miliardi da parte dell’istituto.
I termini del nuovo accordo tra Buenos Aires e il FMI prevedono un surplus di bilancio del 2% del PIL e l’accumulo di riserve presso la Banca centrale per 10 miliardi di dollari nel 2024. Questi i termini a cui sono vincolati questi nuovi 4,7 miliardi che costituiscono la settima revisione dell’accordo Extended Fund Facility (EFF) per la restituzione dei 43 miliardi di dollari stanziati nel 2018.
“Il personale del FMI e le autorità argentine hanno raggiunto un’intesa su una serie di politiche economiche in grado di ripristinare la stabilità macroeconomica in Argentina e di riportare l’attuale programma in carreggiata – spiega in una nota il FMI – Questo accordo, subordinato a un’attuazione costante e duratura delle politiche, sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio di amministrazione del FMI nelle prossime settimane. Al termine della revisione, l’Argentina avrebbe accesso a circa 4,7 miliardi di dollari, compatibilmente con un certo riphasing all’interno della dotazione del programma”.
Nel frattempo il tasso d’inflazione annuale dell’Argentina nel 2023 è stato del 211,4%, il più alto dai primi anni ’90, mentre nel mese di dicembre l’inflazione mensile è stata del 25,5%, al di sotto delle previsioni in seguito a una forte svalutazione del peso.
I fondi freschi serviranno a pagare le prossime scadenze, nel frattempo le drastiche manovre di Javier Milei per risanare l’economia dovranno essere approvato al Congresso. Già questo un fatto non facile, poi il passo forse più difficile, ovvero farle accettare dalla popolazione già sfiancata da una crisi senza fine.