L’inflazione mensile di novembre 2024 in Argentina è stata del 2,4%, un dato che rappresenta il tasso più basso fin dal mese di luglio 2020.
Le discusse politiche del presidente ultraliberista Javier Milei per combattere l’inflazione e il debito pubblico, definite “drastiche” dagli analisti e che hanno comportato significativi costi sociali (si pensi al fatto che il 50% della popolazione è in povertà), hanno tuttavia portato a risultati. Nel 2022 l’inflazione mensile media era stata del 17%, nel 2023 tra il 3 e il 4%.
Il 2,4% di novembre è nettamente al di sotto delle previsioni del 2,8% e inferiore al 2,7% del mese precedente mentre l’inflazione annualizzata a 12 mesi è rallentata al 166% dal 193%. L’inflazione annuale è ancora a livelli incredibilmente alti ma è in calo da un picco prossimo al 300% in aprile e si avvicinerà, secondo le previsioni, al 100% entro la fine dell’anno.
Secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di statistica e censimento dell’Argentina (INDEC) gli aumenti maggiori riguardano istruzione, affitti, servizi, tabacco e alcol mentre è più contenuta la crescita dei prezzi di alimentati e bevande non alcoliche.
Il ministro dell’Economia Luis Caputo, citato da Reuters, ha accolto con favore il positivo dato dell’inflazione spiegando che l’Argentina si sta avvicinando al momento in cui potrà rallentare la svalutazione mensile.