L’Argentina che si avvicina alle elezioni, previste per il 22 ottobre 2023, si trova intrappolata in una serie di crisi economiche senza fine. Il tasso d’inflazione su base annua è arrivato al 124,4% in agosto. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica argentino solo ad agosto l’incremento è stato del 12,4%, una cifra che in un anno sarebbe drammatica anche per la maggior parte dei Paesi del mondo, la più alta su base mensile registrata in Argentina dal 1991. A trainare l’inflazione ad agosto sono stati il comparto alimenti e bevande (+15,4%) e salute (+15,3%).
La spirale inflativa è conseguenza della svalutazione del Peso attuata dalla Banca Centrale nel mese di agosto in accordo con il Fondo Monetario Internazionale, Fondo con cui l’Argentina è impegnata per 45 miliardi di dollari. Un prestito che a luglio 2023 è stato rivisto per la quinta e la sesta volta.
Le elezioni presidenziali si terranno quindi in un clima decisamente complicato: la fiducia nella valuta locale è ai minimi, le riserve della Banca Centrale sono negative e per di più una forte siccità ha causato ulteriori problemi economici.
I sondaggi in vista delle prossime elezioni danno in vantaggio l’”ultralibertario”Javier Milei seguito da Sergio Massa, attuale ministro dell’Economia e dall’esponente dei conservatori, Patricia Bullrich.