Argentina, l’inflazione sale ancora e colpisce il consumo di carne

In Argentina l’inflazione nel 2023 era stata del 211 per cento. Il record era stato nel mese di dicebre con un + 25,5% su mese in seguito agli aumenti dei prezzi che hanno seguito l’entrata in carica del governo dell’ultraliberista Javier Milei che aveva imposto una drastica svalutazione delle valuta e introdotto una serie di misure di deregulation sui prezzi.

In questi primi mesi del 2024 la situazione è se possibile peggiorata: a febbraio il dato registrato è addirittura del 267%. Questo, secondo quanto riporta la Camera dell’industria e del commercio della carne argentina (CICCRA), citata dall’agenzia italia ANSA, ha avuto un impatto consistente anche su alcuni alimenti di largo consumo dell’Argentina, tra cui la carne di manzo, vera e propria icona del Paese.

Secondo i dati, il consumo di carne nei primi due mesi del 2024 è diminuito dell’8,2% rispetto al medesimo bimestre del 2023. Nel 2022 gli argentini consumavano 59 kg di carne a testa ogni anno, oggi questo è sceso a 51,7; nell’ultimo anno il prezzo medio del più amato degli alimenti del Paese sudamericano ha avuto un incremento del 288% quindi superiore all’inflazione.