L’Argentina blocca una nave russa, carica di Gnl, perché “viola il regime di sanzioni internazionali”.
Al terzo summit tra l’Unione Europea e la Comunità di Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac) che per due giorni (17-18 di luglio) ha riunito a Bruxelles i 48 capi di Stato e di Governo dei due continenti, è stata espressa una “profonda preoccupazione” per “la guerra in corso contro l’Ucraina”, e non invece la “condanna” come avrebbe voluto l’Ue, trascinata dalla Polonia e dai tre paesi ex sovietiche del Baltico.
“Una guerra – ha scritto il documento senza mai menzionare la Russia – che continua a causare immense sofferenze umane e sta esacerbando le fragilità esistenti nell’economia globale, limitando la crescita, aumentando l’inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l’insicurezza energetica e alimentare e aumentando i rischi per la stabilità finanziaria”.
Ciononostante l’Europa è riuscita a strappare all’Argentina la promessa di “rinviare” a un momento non meglio precisato l’adesione di Buenos Aires al gruppo dei Paesi Brics, composto di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg “la Ue ha spiegato la sua richiesta dal fatto, che nell’attuale situazione geopolitica l’ingresso dell’Argentina in Brics potrà essere interpretato come segnale sbagliato”. Le fonti “autorevoli” dell’agenzia hanno garantito che l’Argentina – Buenos Aires aveva presentato la richiesta formale di adesione ancora nel giugno del 2022 – “non aderirà al gruppo come membro a pieno titolo in tempi prevedibili”.
ll tema dell’ingresso dell’Argentina in Brics è stato sollevato durante un incontro che il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avuto con il presidente della Repubblica argentina, Alberto Fernandez. Inoltre al centro del lungo bilaterale si sono trovati lo stato attuale e le prospettive di sviluppo dei rapporti tra Roma e Buenos Aires, le nuove opportunità economiche nel settore delle materie prime e dell’energia, il ruolo fondamentale della grande comunità italiana in Argentina e le relazioni con l’Unione Europea.
Secondo gli analisti internazionali il dietrofront dell’Argentina ha rappresentato un altro colpo all’unità dei Brics, dopo la decisione dell’India di non sostenere il passaggio alla valuta interna del gruppo, che avrebbe dovuto sostituire il dollaro negli interscambi economici e commerciali interni tra i Paesi Brics.
E il Governo di Buenos Aires ha deciso di rincarare la dose, bloccando il 18 luglio l’ingresso nel porto di Bahia Blanca della nave russa che trasportava del gas naturale liquefatto in base al contratto con la società pubblica argentina Enarsa. La nave, Flex Artemis, trasportava del Gnl prodotto nella penisola siberiana di Yamal dal gruppo Novatek, del multimiliardario, Leonid Mikhelson. “L’attracco della nave e lo scarico del Gnl sono stati bloccati perché ciò avrebbe violato il regime selle sanzioni internazionali”, ha dichiarato il ministro dell’Energia e uno dei candidati per la prossima presidenza dell’Argentina, Sergio Massa.