Per la prima volta nei sondaggi d'opinione la Cina supera gli Stati Uniti per percentuale di preferenze
Oltre la metà dei cittadini dei Paesi membri dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), preferirebbe che il proprio Paese “si allineasse alla Cina anziché agli Stati Uniti, se si trovasse a dover compiere una scelta di campo tra le due superpotenze”. È questo il principale risultato di un sondaggio d’opinione pubblica, condotto dal centro demoscopico e analitico ISEAS-Yusof Ishak Institute, con sede a Singapore. Il sondaggio è stato realizzato in vista del primo ASEAN Future Forum, che si svolgerà in Vietnam il 23 aprile prossimo.
Più in concreto iI 50,5% degli intervistati ha espresso la propria preferenza per la Cina, mentre il 49,5% ha dichiarato di preferire gli Stati Uniti. Come scrive il quotidiano giapponese “Nikkei”, questo tipo di sondaggi viene realizzato da quattro anni, ma è stata “la prima volta in assoluto, che la Cina è riuscita a superare gli Stati Uniti per percentuale di preferenze”. I sondaggi del centro ISEAS-Yusof Ishak Institute di Singapore sono considerati “molto rappresentativi e autorevoli”: vengono intervistate persone dei settori pubblico e privato, e anche studiosi e ricercatori.
Tra i 10 Paesi-membri dell’ASEAN, un orientamento decisamente favorevole alla Cina è emerso soprattutto in Malesia, dove la seconda econ0omia mondiale e la prima potenza asiatica è stata scelta come punto di riferimento dal 75,1% degli intervistati. Percentuali simili sono state rilevate anche in Indonesia (73,1%) e in Laos (70,6%). E questo perché, scrive “Nikkei” i Paesi indicati hanno tratto “significativi benefici economici” dalla partecipazione all’iniziativa cinese “Belt and Road Initiative” (la Nuova via della seta). Invece nelle risposte meno favorevoli delle persone intervistate in Vietnam e nelle Filippine “si sono sentite le tensioni legate alle dispute territoriali tra questi due Paesi e la Cina, specie per quel che riguarda le tensione del Mar Cinese Meridionale”.