Attacco al Consolato iraniano: si riunisce il Consiglio sicurezza ONU

Il ministro degli Esteri dell’Iran: “Inviato un messaggio importante agli USA”

Dmitrij Poljanskij

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi (martedì, 2 aprile per chi legge) una riunione aperta, richiesta dalla Russia, sull’attacco lunedì, 1° aprile, attribuito alle forze aeree israeliane al Consolato dell’Iran a Damasco, in Siria. Lo ha annunciato il primo vice rappresentante permanente russo presso l’ONU, Dmitrij Poljanskij. “Gli iraniani si sono rivolti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per condannare questa azione. A seguito della loro lettera, abbiamo richiesto un briefing aperto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha detto il diplomatico russo.

L’attacco di Israele contro un edifico del complesso dell’ambasciata della Repubblica Islamica a Damasco è costato la vita a 11 persone, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi, comandante in Siria e Libano della “Forza Quds” dei Guardiani della rivoluzione islamica, e il suo vice, generale Mohammad Hadi Hajj Rahimi.

Mentre centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Teheran, sventolando bandiere dell’Iran e della Palestina, invocando “vendetta” e scandendo slogan come “Morte all’America” e “Morte a Israele”, i vertici iraniani hanno promesso di non lasciare senza conseguenze l’attacco israeliano. “La risposta di Teheran sarà dura”, ha dichiarato l’ambasciatore iraniano in Siria, Hossein Akbari, uscito illeso dall’attacco.

Intanto gli Stati Uniti hanno comunicato all’Iran di “non essere stati coinvolti”, né di “essere stati precedentemente a conoscenza” dell’attacco, sferrato da Israele contro gli edifici dell’ambasciata iraniana a Damasco. Come ha scritto l’agenzia d’informazione “Axios”, citando un funzionario statunitense anonimo, l’amministrazione del presidente Joe Biden “ora teme che l’attacco sferrato da Israele possa causare una escalation regionale del conflitto in corso a Gaza, e una ripresa degli attacchi delle milizie iraniane contro le forze Usa di stanza nella regione”.

Da parte sua l’Iran ha annunciato di “aver inviato un messaggio importante” agli Stati Uniti dopo l’attacco israeliano. Come ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, “un funzionario dell’ambasciata svizzera, agendo in qualità di rappresentante degli interessi statunitensi in Iran, è stato convocato presso il ministero degli Affari Esteri. Durante l’incontro, sono state discusse le implicazioni dell’attacco terroristico e criminoso attribuito al regime israeliano, evidenziando la responsabilità degli Stati Uniti. Un importante messaggio è stato trasmesso agli Stati Uniti, in quanto sostenitore del regime sionista (Israele, N.d.R.). Gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili”.

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha condannato “il crimine terroristico, l’attacco disumano e grave la violazione delle norme internazionali” da parte dello Stato ebraico. Anche diversi Paesi, tra cui l’Arabia Saudita e la Giordania hanno condannato l’attacco al Consolato iraniano di Damasco. In un comunicato stampa il ministero degli Esteri della Giordania ha sottolineato che “prendere di mira un Consolato rappresenta una grave violazione del diritto internazionale e un attacco alla sacralità della sede diplomatica protetta dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.