I liberali del partito “Neos” si sono ritirati inaspettatamente dal tavolo delle trattative dopo una serie di tentativi fallimentari di escludere dalla ipotetica coalizione "a triangolo" le forze dell’estrema destra
In Austria i negoziati tesissimi per la formazione di una coalizione di governo “a tre” si sono conclusi con un nulla di fatto dopo che il partito di stampo liberale “Neos” si è ritirato dalle trattative, nonostante il sostegno parlamentare ai partiti conservatori e ai socialdemocratici contro l’estrema destra, che ha vinto le recenti elezioni legislative.
“Ho informato il presidente austriaco, Alexander van der Bellen, e il Parlamento che non avremmo continuato le discussioni”, ha dichiarato alla stampa il leader del partito “Neos”, Beate Meinl-Reisinger (nella foto), sostenendo di “non essere riuscita a far approvare i progetti di leggi particolarmente importanti e urgenti”.
“Ho assicurato la nostra disponibilità a sostenere in Parlamento le riforme su cui è possibile un compromesso”, ha sottolineato Meinl-Reisinger, dato che i socialdemocratici e i conservatori detengono insieme in Parlamento una maggioranza molto risicata di un solo seggio. Come ha spiegato ai giornalisti Meinl-Reisinger i “negoziati sono stati resi più difficili a causa dei risparmi da trovare per rallentare almeno un po’ la crescita del disavanzo pubblico”.
Nelle elezioni parlamentari del 29 settembre 2024, con quasi il 29% dei voti, il partito della “Libertà d’Austria” (in tedesco Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ) per la prima volta era uscito vincitore. Tuttavia, nella situazione in cui nessun partito politico sarebbe disposto a stringere un’alleanza con il leader della FPÖ, Herbert Kickl (nella foto), descritto come politico di estrema destra, nazionalista, conservatore, euroscettico e di destra populista, il “vincitore” delle elezioni parlamentari non è stato incaricato dal presidente Alexander van der Bellen, esponente dei Verdi, di formare un Governo.
L’incarico di “trovare partner di coalizione” è stato invece affidato al capo del Governo austriaco uscente, il conservatore, Karl Nehammer, arrivato secondo con il 26,3% dei sostegni degli elettori austriaci, che ha avviato le trattative con i socialdemocratici, arrivati terzi (21,1%), e con i liberali, al quarto posto. Nehammer ha più volte dichiarato che le discussioni, iniziate a ottobre, sono state “molto complicate” e ha espresso dei dubbi “riguardo al successo delle trattative”.
Come scrive la stampa austriaca la ipotetica “coalizione a tre” sarebbe stata “inedita” nella storia dell’Austria, che attualmente soffre di un drastico calo dell’attività economica, contagiato dalla crisi nella vicina Germania.