L'impianto aumenterà considerevolmente la quantità di gas estratto dal suolo italiano, comunque una piccola frazione di quello consumato dal Paese
La società petrolchimica italiana ENI ha comunicato che il 19 agosto 2024 ha avviato la produzione di gas dal giacimento Argo Cassiopea.
Si tratta del più importante progetto di questo tipo in Italia che finalmente vede la luce dopo anni di ritardi dovuti a lungaggini burocratiche e ostacoli politici. I giacimenti in questione sono infatti stati individuati nel 2006 ma solo nel 2021 sono iniziati i lavori che hanno portato alla perforazione di quattro pozzi sottomarini nel Canale di Sicilia. Il gas, una volta estratto dal giacimento che si trova 20 km al largo di Argigento, viene trasportato con un condotto sottomarino lungo 60 km fino a Gela (dove già ci sono impianti petrolchimici), qui viene trattato e poi immesso nella rete nazionale.
“La produzione avviene tramite uno sviluppo interamente sottomarino, privo di impatti visivi e con emissioni prossime allo zero. L’installazione dedicata di 3,6 MWp di pannelli fotovoltaici consentirà di raggiungere la neutralità carbonica per le emissioni Scope 1 e 2 – si legge in un comunicato di ENI – Argo Cassiopea ha un ruolo centrale nella strategia di Eni di valorizzazione del gas naturale nazionale in chiave di sicurezza energetica e come fonte a basse emissioni”.
Nel giacimento ci sono riserve per 10 miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale annunciata dall’azienda sarà, al picco, di 1,5 miliardi di metri cubi di gas, poco rispetto al consumo annuo italiano (61,5 miliardi di metri cubi nel 2023) ma in grado di aumentare del 50% la produzione nazionale.