A Islamabad i colloqui tra il premier russo, Mikhail Mishustin e l’omologo azero, Ali Asadov
Nei primi sette mesi del 2024 l’Italia ha aumentato dall’Azerbaigian le importazioni di gas naturale, che su base annua sono cresciute dell’8 per cento. Stando alle previsioni dei trader europei in tutto il 2024 l’export di gas azero dovrebbe aumenatre del 12 per cento.
Secondo l’agenzia statistica europea Eurostat, nel periodo compreso tra il gennaio e il luglio del 2024, le esportazioni dell’Azerbaigian verso l’Italia sono state pari a 5,7 miliardi di metri cubi, mentre nell’analogo periodo dell’anno scorso gli importatori italiani avevano acquistato 5,3 miliardi di metri cubi. Nei 12 mesi del 2023 l’Italia ha importato dalla repubblica caucasica ex sovietica 9,3 miliardi di metri cubi di gas naturale per un totale di circa 5 miliardi di euro. Secondo i dati di luglio, quest’anno l’export di gas azero verso l’Italia ha totalizzato 832 milioni di metri cubi per 316,8 milioni di euro, contro 743,2 milioni di metri cubi (259,4 milioni di euro) venduto nel corrispondente mese del 2023. Vale a dire che in termini di denaro la crescita è stata di oltre il 22 per cento.
Come scrive l’agenzia d’informazione “Vestnik Kavkaza” (Notiziario del Caucaso) “si prevede che entro il 2027 l’Azerbaigian fornirà all’Europa 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno”.
Come “partner di dialogo” l’Azerbaigian partecipa a Islamabad, in Pakistan, ai lavori della 23-ma riunione del Consiglio dei capi di Governo dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO). A margine del summit il primo ministro dell’Azerbaigian, Ali Asadov, ha avuto un colloquio con l’omologo della Federazione Russa, Mikhail Mishustin (nella foto). I due premier hanno esaminato le questioni principali del partenariato strategico bilaterale e hanno discusso delle prospettive di un’ulteriore espansione della cooperazione strategica e reciprocamente vantaggiosa. Durante il colloquio è stata confermata la disponibilità reciproca a proseguire il lavoro congiunto su tutte le questioni dell’agenda bilaterale, che tra l’altro comprende la costruzione di una ferrovia intercontinentale, che dovrà collegare il porti russi di San Pietroburgo sul Mar Baltico, ai porti del Mar Caspio in Azerbaigian e infine arrivare al porto di Bandar Abbas, nel sud dell’Iran.