Il Partito comunista della Cina e personalmente il presidente, Xi Jinping, hanno posto il compito di garantire nel 2024 alla seconda maggiore economia mondiale una crescita non inferiore del 5 per cento
La Banca centrale della Cina (The People’s Bank of China, PBOC) ha approvato un consistente pacchetto delle misure di stimolo, definito come “il più importante dall’inizio della pandemia di Covid-19”. Il principale obiettivo delle decisioni drastiche che riguardano i tassi di riferimento e la situazione del mercato immobiliare della Cina, è quello di “contrastare la deflazione e di riportare туд 2024 la crescita economica annua verso l’obiettivo fissato dal Partito comunista e dal Governo del 5+ per cento”.
Nel corso di una conferenza stampa a Pechino, martedì 24 di settembre, il governatore della Banca centrale cinese, Pan Gongsheng (nella foto), ha annunciato che l’Istituto centrale ha deciso di “far scendere il tasso di pronti contro termine a sette giorni dello 0,2%, portandolo a quota dell’1,5 per cento”.
Inoltre è stato deciso di far scendere il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche di 50 punti base (0,5%): la mossa dovrà liberare liquidità pari a 1.000 miliardi di yuan, ovvero di oltre 142 miliardi di dollari, da utilizzare per erogare nuovi prestiti. Entro la fine del 2024 “a seconda della situazione della liquidità nel mercato”, il coefficiente di riserva obbligatoria potrebbe essere ulteriormente ridotto dello 0,25%-0,5 per cento.
“Tutte queste misure straordinarie – ha sottolineato Pan – indurranno un abbassamento del tasso di finanziamento a medio termine di circa lo 0,3%, mentre i tassi di interesse primario (LPR) e di deposito dovrebbero ridursi dello 0,2%-0,25 per cento”.
La Banca centrale farà inoltre in modo che gli istituti di credito “riducano a loro volta i tassi d’interesse sui mutui esistenti mediamente dello 0,5%, con l’obiettivo di alleviare la pressione creditizia sulle famiglie”. In questo contesto il tasso minimo di acconto per gli acquirenti di appartamenti e case in tutto il Paese sarà abbassato del 10%: dall’attuale 25% a quota del 15 per cento.