La Cina e Cuba “avrebbero raggiunto un accordo segreto affinché Pechino costruisca sull’isola una base di spionaggio per le intercettazioni elettroniche”. Lo ha scritto il quotidiano Wall Street Journal, citando alcune “fonti non meglio precisate” dell’Amministrazione di Washington. Per il giornale statunitense “si tratterà di una nuova sfida agli Stati Uniti”, perché un eventuale centro di spionaggio elettronico, situato a una distanza di circa 160 chilometri dalle coste della Florida, “consentirà ai servizi di intelligence cinesi di raccogliere le comunicazioni elettroniche in tutta la zona sud-orientale degli Stati Uniti con numerosissime installazioni militari americane”.
Una dura risposta della Cina alle rivelazioni del Wall Street Journal non si è fatta attendere: “Diffondere voci e calunnie è la tattica comunemente usata dagli Stati Uniti nelle relazioni internazionali. Gli Usa hanno occupato illegalmente e per molto tempo la base di Guantanamo Bay, si sono impegnati in ulteriori attività sovversive sull’isola e hanno imposto un embargo a Cuba per più di 60 anni”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, secondo cui gli Usa “devono smettere una volta per tutte di interferire negli affari interni di Cuba, presentando le proprie ingerenze come lotta per la libertà, la democrazia e i diritti umani, e annullare immediatamente il blocco commerciale e finanziario dell’isola”.
Intanto, la Cina e la Russia hanno annunciato l’intenzione di procedere con il consolidamento della cooperazione militare. Nel corso di una recente conferenza video, il Capo di Stato maggiore cinese, Liu Zhenli, e il suo omologo russo, Valerij Gherasimov, “hanno scambiato opinioni sull’approfondimento della cooperazione tra i due eserciti” come prevista da intese, raggiunte in passato dai due capi di Stato, il presidente cinese, Xi Jinping e Vladimir Putin.
Dopo i congiunti pattugliamenti aerei russo-cinesi della settimana scorsa alla Russia sarà trasmesso l’invito a partecipare a un ciclo di esercitazioni militari organizzato dalla parte cinese e denominato “Northern Joint 2023”. Da parte sua il generale Gherasimov ha detto a Liu Zhenli, che la “cooperazione tra i due Paesi svolge la funzione di stabilizzatore della situazione mondiale”.
“Sono convinto – ha sottolineato Gherasimov – che i nostri contatti serviranno a rafforzare ulteriormente il partenariato strategico russo-cinese nella sfera della difesa”.