BCE, Lagarde: “La lotta all’inflazione non è finita”

Il presidente della Banca centrale europea ha parlato nel corso del Meeting di Sintra (Portogallo)

Sintra, in Portogallo, ospita dall’1 al 3 luglio il Forum della Banca centrale euroea (BCE) sul sistema bancario centrale riunendo i governatori dei vari istituti oltre ad accademici e rappresentati del mondo finanziario.

Il tema della conferenza è “La politica monetaria in un’epoca di trasformazioni” e il presidente della BCE, Christine Lagarde, ha fatto gli onori di casa e, nel suo discorso, ha raffreddato gli entusiasmi di chi si aspetta una politica monetaria accomodante nel prossimo futuro, esprimendo ancora prudenza sull’andamento dell’inflazione.

“Gran parte della sfida politica degli ultimi anni ha riguardato la stabilizzazione dell’inflazione e l’incertezza di fondo sull’economia.Tuttavia, siamo riusciti a tracciare un percorso attraverso questa incertezza e abbiamo fatto molta strada nella lotta all’inflazione – ha spiegato il presidente della BCE – Nell’ottobre 2022, l’inflazione ha raggiunto un picco del 10,6%. Nel settembre 2023, l’ultima volta che abbiamo alzato i tassi, era scesa di oltre la metà, al 5,2%. E poi, dopo nove mesi di tassi fermi, abbiamo visto l’inflazione dimezzarsi di nuovo al 2,6%, il che ci ha portato a tagliare i tassi per la prima volta a giugno”.

Ma “il nostro lavoro non è finito” e “dobbiamo essere vigili” con l’obiettivo guida che resta sempre arrivare a un tasso di inflazione del 2% che secondo le stime dell’istituto non dovrebbe essere raggiunto prima della fine del 2025. Lagarde ha spiegano anche come le decisioni prese per contenere l’inflazione abbiano frenato la crescita economica: “I tassi di interesse sono aumentati costantemente e sono rimasti alti mentre l’economia ristagnava per cinque trimestri consecutivi”.

L’inflazione ha raggiunto un picco più alto ripetto al passato ma è anche decresciuta più rapidamente e l’andamento del mercato del lavoro è stato eccezionalmente positivo. “L’occupazione è cresciuta nonostante il rallentamento della crescita del PIL, aumentando di 2,6 milioni di unità dalla fine del 2022. Il tasso di disoccupazione è ai minimi storici per l’area dell’euro e ben al di sopra della media europea”.