E' quanto emerge dal verbale della riunione dell'istituto di luglio pubblicato il 22 agosto
Secondo il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, il mese di settembre potrebbe essere quello buono per un taglio dei tassi di interesse. Lo si legge nel verbale della riunione dell’istituto tenutasi il 17 e 18 luglio, quando si decise di mantenere i tassi invariati – e pubblicato il 22 agosto.
L’obiettivo è sempre quello di contenere l’inflazione: “I membri hanno sottolineato di essere ancora determinati a garantire che l’inflazione torni tempestivamente all’obiettivo di medio termine del 2% e che manterranno i tassi di policy sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere questo obiettivo”. Inflazione che dovrebbe rimanere stabile per tutto i resto del 2024 per poi scendere verso l’obiettivo del 2% nel 2025 e stabilizzarsi nel 2026.
La BCE spiega poi che non intende impegnarsi in anticipo sulla politica monetaria mantenendo una strategia basata sull’osservazione dei dati ma mano che sono disponibili. “Si è inoltre ritenuto importante mantenere un approccio dipendente dai dati e da riunione a riunione per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione. Non ci si dovrebbe impegnare in anticipo su un particolare percorso dei tassi, poiché il ritmo esatto con cui l’inflazione tornerà all’obiettivo rimane incerto”.
Conta tuttavia anche l’andamento dell’economia reale e quindi, “La riunione di settembre è stata ampiamente considerata come un buon momento per rivalutare il livello di restrizione della politica monetaria. La riunione dovrebbe essere affrontata con una mentalità aperta, il che implica che la dipendenza dai dati non equivale a un’eccessiva attenzione a singoli dati specifici”.