Per la quinta volta Francoforte ha lasciato invariato il costo del denaro dopo 10 aumenti consecutivi
La Banca centrale europea, BCE, come atteso, ha lasciato ancora una volta fermi i tessi di interesse che rimangono ai massimi storici. Ancora una volta tuttavia ci sono indicazioni per un futuro taglia, verosimilmente a giugno. Si tratta della quinta pausa dopo dieci rialzi consecutivi; o tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimangono quindi al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
“Le nuove informazioni hanno sostanzialmente confermato la sua precedente valutazione circa le prospettive di inflazione a medio termine. L’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni – si legge nel comunicato della BCE – Le misure dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti. Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”.
Rispetto al passato non c’è comunque un’unanimità tra i governatori e il tono dell’istituzione di Francoforte è leggermente mutato, si spiega infatti che, verificate determinate condizioni, “sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”. Tre le condizioni principali: più certezze circa la convergenza dell’inflazione verso il 2%, la dinamica dell’inflaizone di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria. Se questi parametri rimarranno soddisfacenti nella prossima revisione di giugno, allora potrebbe esserci il primo taglio di 25 punti base e – secondo gli analisti – potrebbero esserci tre tagli di questa dimensione nel 2024.
Il presidente della BCE, Christine Lagarde, ha tuttavia annunciato: “Non ci impegniamo preventivamente su un percorso particolare dei tassi”, ribadendo per l’ennesima volta che le misure saranno dettate dall’osservazione dei dati.