Nel Paese si sono svolte le elezioni europee, regionali e nazionali
Alexander De Croo, primo ministro del Belgio si è dimesso dopo la dura sconfitta del suo partito, Open VLD, alle elezioni europee in Belgio dove si sono tenute anche le elezioni legislative e quelle regionali.
“Da domani sarò un premier dimissionario”, aveva spiegato De Croo il 9 giugno in tarda serata, quando erano stati resi noti risultati delle elezioni. “Per noi è una serata particolarmente difficile, abbiamo perso. Domani mi dimetterò dal mio posto di primo ministro, sarò un primo ministro dimissionario. Ma i liberali sono forti, torneremo”, ha commentato De Croo. Le dimissioni sono poi state presentate e accettate da Re Filippo il 10 giugno. Ora si lavora per un nuovo esecutivo, operazione che non è storicamente facile in Belgio, qui, nel 2010, è stato stabilito il record i 541 giorni per formare un esecutivo.
La Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA) e il Movimento Riformista (MR) sono i vincitori della triplice tornata elettorale elezione di domenica 9 giugno.
Nelle Fiandre il partito separatista di estrema destra, Vlaams Belang, aveva secondo i pronostici la strada spianata per una vittoria ma è rimasto alle spalle del N-VA mentre al sud, in Vallonia, e a Bruxelles, il liberale MR si è imposto battendo i socialisti (PS) favoriti alla vigilia.
Secondo quanto sottolinea Politico, sia la campagna elettorale dell’N-VA che quella del MR avevano impostato la campagna elettorale promuovendo riforme economiche definite “di centro destra” per ridurre il deficit pubblico. L’N-VA, inoltre lotta per portare maggiori competenze alle regioni, e il suo leader, Bart De Wever, ha sottolineato che “Le Fiandre hanno scelto più che mai una maggiore autonomia”.