NYT: “Biden ritirati”, lo staff della campagna “sarebbe il caos”

Ma Biden sembra deciso a non mollare

Dopo il primo dibattito tra Donald Trump e Joe Biden si moltiplicano le voci che vorrebbero spingere l’attuale presidente a fare un passo indietro e a non ricandidarsi. Il motivo è la disastrosa figura che il leader democratico ha fatto davanti alle telecamere della CNN il 28 giugno dove è sembrato a tratti spaesato, sconclusionato e non più all’altezza di ricoprire la carica di presidente degli Stati uniti d’America a causa dell’età avanzata (81 anni).

Su tutte le voci spicca quella del New York Times che ha titolato “To serve his country, the president should leave the race” (per servire il suo Paese il presidente dovrebbe abbandonare) mentre il Time ha titolato semplicemente “Panic” con una foto e una foto di Biden che si appresta a uscire dai contorni della copertina, chiaro riferimento a un’uscita di scena.

Biden però sembra deciso a non mollare, il 29 giugno, ha parlato in occasione di una raccolta fondi a New York spiegando: “Non ho avuto una grande serata, ma nemmeno Trump, “Donald Trump è una vera minaccia…Trump distruggerà la democrazia. Io la difenderò”; in precedenza aveva spiegato: “So di non essere giovane, per dire una cosa ovvia. So come fare questo lavoro. Non correrei di nuovo se non credessi di poterlo fare”.

E nonostante il Partito democratico sia in subbuglio, lo staff della campagna del presidente sembra decisa a non abbandonare per nessun motivo. In un appello di raccolta fondi ai sostenitori, riportato dalla BBC, Rob Flaherty, vice direttore della campagna di Biden avrebbe spiegato che l’abbandono del presidente “porterebbe solo a settimane di caos. Questo sarebbe il miglior modo possibile per far vincere Donald Trump (…) Prima di tutto: Joe Biden sarà il candidato democratico, punto. Fine della storia. Gli elettori hanno votato. Ha vinto in modo schiacciante. E se dovesse ritirarsi, si creerebbero settimane di caos, lotte intestine e un gruppo di candidati che zoppicano in una brutale battaglia al Congresso, mentre Donald Trump avrebbe il tempo di parlare agli elettori americani senza essere contestato”.