Firmati circa 40 accordi in settori strategici. Xi Jinping: “Solo adottando una visione della sicurezza che sia globale, cooperativa e sostenibile sarà possibile tracciare un percorso verso una sicurezza universale”.
Il Brasile e la Cina hanno sottoscritto 37 accordi in molti settori strategici, tra cui l’agricoltura, il commercio, gli investimenti, le infrastrutture, l’industria, l’energia, la produzione di materie prime, le finanze, la scienza e tecnologia, le telecomunicazioni, lo sviluppo sostenibile, l’energia rinnovabile, il turismo, lo sport, la salute, l’istruzione e la cultura. Sono questi i risultati eccezionali della visita di Stato nel Paese latinoamericano del presidente della Cina, Xi Jinping, che è stato accolto dal presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, nella residenza ufficiale al Palazzo Alvorada. Un lungo tête-à-tête tra i due leader, è stato seguito da una riunione allargata tra le numerose delegazioni del Brasile e della Cina.
Dopo i colloqui Lula ha annunciato chedi fronte alle sfide del 21° secolo il Brasile e la Cina, divisi dall’Oceano Pacifico, ma vicini l’uno all’altro nello spirito, devono rafforzare il loro partenariato strategico, elevandolo al livello di una “comunità del futuro condiviso per un mondo più equo e sostenibile”.
Per il momento il Brasile si è astenuto dall’adesione all’iniziativa cinese “Belt And Road Initiative” (BRI), ampiamente conosciuta come la “Nuova Via della Seta”. Nonostante ciò, il presidente brasiliano ha sottolineato la volontà di ampliare e di diversificare gli scambi con la Cina, il principale partner commerciale del Brasile dal 2009, con un volume record di 157 miliardi di dollari di interscambi nel 2023. Inoltre il presidente Lula si è dichiarato disponibile di “creare sinergie” tra la “Nuova Via della Seta” cinese e le strategie di sviluppo brasiliane, tra cui il programma per la Nuova industria brasiliana (NIB), il Programma di accelerazione della crescita (PAC), il Piano delle rotte di integrazione sudamericane e il Piano di trasformazione ecologica.
I piani di cooperazione strategica tra il Brasile e la Cina sono stati estesi per i prossimi 50 anni e prevedono il lavoro congiunto in molte aree sensibili che vanno dalle infrastrutture sostenibili, alla transizione energetica, all’intelligenza artificiale, all’economia digitale, alla salute e all’aerospazio.
Sul piano della politica internazionale i due leader si sono pronunciati sulla necessità di trovare una “soluzione politica” alla crisi in Ucraina, definita da Xi Jinping come “una questione complessa” priva di “soluzioni semplici”. I due Paesi condividono una “visione comune” sul conflitto russo-ucraino e hanno proposto un piano di pace, articolato in sei punti, da discutere con la partecipazione dei leader di entrambi i Paesi. “In un mondo segnato da conflitti armati e tensioni geopolitiche – ha detto Lula -, la Cina e il Brasile mettono al centro la pace, la diplomazia e il dialogo”. Da parte sua il presidente cinese ha ribadito l’importanza di dare maggiore spazio alle voci che promuovono la pace, sottolineando che il “mondo attuale è tutt’altro che pacifico”. Secondo Xi Jinping “solo adottando una visione della sicurezza che sia globale, cooperativa e sostenibile sarà possibile tracciare un percorso verso una sicurezza universale”.