In ottobre ai BRICS, un influente gruppo internazionale che si presenta come “contrappeso all’egemonia occidentale a livello globale”, potrebbero aderire la Palestina e l’Azerbaigian
L’Algeria è stata autorizzata a diventare membro della Nuova banca di sviluppo (New Development Bank, NDB), l’istituto finanziario del gruppo dei Paesi BRICS. La decisione è stata approvata durante la Nona riunione annuale del Consiglio dei governatori della NDB, che si è tenuta tra il 29 e il 31 di agosto a Città del Capo, in Sud Africa. Come ha dichiarato il presidente della banca, Dilma Rousseff, l’adesione dell’Algeria all’istituto di credito dei BRICS è “il risultato di un rigoroso processo di selezione, che ha valutato la solidità degli indicatori macroeconomici del Paese nordafricano”.
La banca NDB è stata istituita nel 2015 dai primi cinque Paesi dei BRICS, il Brasile, la Russia, l’India, la Cina e il Sud Africa. Nel 2021 nell’ambito di un processo di espansione internazionale la banca è stata aperta al Bangladesh, all’Egitto, agli Emirati Arabi Uniti e all’Uruguay. Successivamente, nel gennaio del 2024 l’Egitto e gli Emirati Arabi, insieme all’Etiopia, all’Arabia Saudita e all’Iran, sono entrati a far parte dei BRICS come Paesi-membri a pieno titolo.
Molti Paesi del mondo hanno manifestato il desiderio di aderire ai BRICS, che intanto ha imposto una specie di moratoria sull’ingresso dei nuovi membri. Ciononostante ci si aspetta che al 16mo vertice dei BRICS in programma a Kazan, in Russia, per i prossimi 22 – 24 ottobre, oltre a proposte e iniziative di una valenza economica e politica globale, saranno prese anche decisioni in merito all’allargamento di questa organizzazione internazionale che controlla attualmente circa il 30% del PIL globale.
Negli ultimi mesi i BRICS hanno tenuto numerose conferenze e incontri preparatori a livello di Governi, di Parlamenti e di esperti su tutti gli argomenti di interesse globale, dalle politiche finanziarie e monetarie, alla lotta contro i cambiamenti climatici e in questo contesto alla cooperazione energetica, tecnologica, infrastrutturale, sanitaria, educativa o culturale.
Secondo l’agenzia di stampa turca “Anadolu”, già al summit di Kazan “la famiglia dei BRICS potrebbe allargarsi ancora dopo aver più che raddoppiato la propria membership a inizio anno”. Tra i nuovi ingressi, che saranno probabilmente annunciati in autunno, ci potrebbero essere la Palestina e l’Azerbaijan. Come ha dichiarato l’ambasciatore della Palestina a Mosca, Abdel Hafiz Nofal, il tema di adesione di Ramallah “era stato analizzato durane il recente summit tra il presidente della Russia, Vladimir Putin, e il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen)”.
Successivamente la questione di adesione ai BRICS dell’Azerbaigian, una repubblica ex sovietica del Caucaso, particolarmente ricca di gas e di petrolio, è stata discussa durante il vertice tra Putin e il presidente azero, Ilkham Aliev.