Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva: “Dopo l’allargamento a sei nuovi Stati, i BRICS rappresenteranno il 36% del PIL mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta”.
In vista dell’imminente allargamento – il 1° di gennaio 2024 ai cinque Paesi-fondatori (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) aderiranno altri sei (Arabia Saudita, Iran Argentina, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti) – il gruppo BRICS è subito al lavoro per concretizzare le decisioni prese all’ultimo summit di Johannesburg.
Uno dei temi principali è la sostituzione del dollaro USA con le valute nazionali nel commercio bilaterale e multilaterale all’interno del gruppo. Come ha annunciato il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, “i leader BRICS hanno incaricato i loro ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche centrali, come opportuno, di considerare la questione di valute locali, strumenti di pagamento e piattaforme e di riferire agli stessi leader Brics nel prossimo vertice”. Si tratta di un passo importante verso il lancio di una valuta comune del gruppo, per affrancarsi dalla dipendenza dal dollaro. Il presidente Vladimir Putin ha proposto di convocare nel 2024 il prossimo summit dei BRICS a Kazan, la capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Tatarstan.
La prevista adesione ai BRICS dell’Arabia Saudita, dell’Iran, dell’Egitto e degli Emirati Arabi aumenta il peso del mondo islamico all’interno del gruppo. “La piena adesione al gruppo delle economie emergenti del mondo è uno sviluppo di portata storica e una conquista strategica per la politica estera dell’Iran”, ha scritto su X (ex Twitter) il vice capo dello staff per gli affari politici della presidenza iraniana, Mohammad Jamshidi.
Anche il Vaticano, che vorrebbe ottenere lo status di osservatore presso i BRICS, ha enfatizzato l’importanza del fattore religioso per il futuro del gruppo. Secondo il presidente della Unione Mondiale dei Vecchi Credenti, Leonid Sevastianov, che lo scorso weekend ha reso pubblico il messaggio del Santissimo Padre ai BRICS “dal punto di vista di Papa Francesco l’assegnazione al Vaticano dello status di osservatore presso i BRICS sarà un passo molto positivo dal momento che del gruppo fanno e faranno parte i due Paesi cattolici, il Brasile e l’Argentina, mentre il fattore cattolico nelle strutture dei BRICS ha un grande significato nell’ottica di comuni valori cristiani e umani”.