Un business jet del modello Embraer—135 (EBM-135BJ) si è schiantato al suolo giovedì pomeriggio circa 300 chilometri a nord-ovest della capitale russa. Secondo le informazioni diffuse dall’agenzia statale per l’aviazione civile “Rosaviatsija” nella lista dei 7 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio – tutti morti – si trovava anche Evghenij Prigozhin, fondatore e titolare della compagnia militare privata Wagner.
Verso sera le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi senza vita di tutte e dieci le persone. Non è ancora stato annunciata ufficialmente l’identificazione di Prigozhin. Un rappresentante della protezione civile ha detto però che ci vorranno dei test del DNA per identificare le vittime della catastrofe aerea.
Insieme a Prigozhin a bordo del velivolo caduto c’era anche il comandante capo della compagnia privata militare, Dmitrij Utkin, il cui callsign Wagner ha dato il nome a tutto il gruppo. Oltre a Utkin a bordo ci sarebbe stato anche Valerij Chekalov, incluso nelle liste sanzionatorie degli Stati Uniti per “l’assistenza alle esportazioni degli armamenti e della tecnica militare verso la Russia dai Paesi terzi”. Un canale Telegram vicino al gruppo militare privato, Grey Zone ha scritto: “Il capo del gruppo Wagner, eroe della Russia e vero patriota, Yevgeny Viktorovich Prigozhin, è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia”. Di notte la sede del Gruppo Wagner di San Pietroburgo ha mostrato una croce formata dalle luci accese degli uffici. Le immagini sono state diffuse da diversi media russi.
La procura della Russia ha subito aperto un’indagine, che per il momento non esclude nessuna delle tre ipotesi, che vanno da un classico “errore dei piloti”, a un “attentato terroristico” e anche a un possibile “impatto esterno”.
Secondo alcune indiscrezioni l’aereo, in volo da Mosca a San Pietroburgo, dove si trova il “quartier generale” del gruppo paramilitare Wagner, potrebbe essere stato abbattuto da una bomba, o addirittura da un missile portatile terra-aria americano Stinger, o da un analogo sistema russo, Igla. Come hanno raccontato i testimoni oculari – gli abitanti del villaggio di Kuzhenkino, nella regione di Bologoe – “si sono sentiti due fortissimi boati, uno dopo l’altro, dopodiché il velivolo è caduto a picco, schiantandosi al suolo in un prato dove per fortuna non c’erano case”. Su un video, girato con uno smartphone da un abitante del villaggio di Kuzhenkino, nel cielo si vede molto chiaramente una scia bianca, tipica di un missile terra-aria. Gli esperti hanno smentito l’ipotesi di un attacco missilistico dal momento che l’altitudine massima per Stinger non supera i 3.800 metri e 2.500 metri per il missile antiaerei spalleggiabile Igla. A 300 chilometri dall’aeroporto di Mosca il jet di Prigozhin sarebbe volato a un flight level molto più alto: l’altitudine di crociera di Embraer—135, dotato di due turboventola Rolls-Royce è di 11.300 metri.
“Ci vorrebbe piuttosto un sistema missilistico terra-aria molto più potente. Qualora il lancio ci fosse stato davvero, in un territorio così popolato come quello della città di Tver, ci sarebbero state molte centinaia di testimoni oculari e i video in Rete non vi sarebbero di certo mancati”, ha detto ai media russi l’esperto militare, Valerij Shirjaev.
Secondo la giornalista russa, Ksenija Sobchak, il business jet della targa RA-02795 sarebbe stato di proprietà del miliardario Prigozhin. Nel 2019 le autorità degli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro i tre jet di Prigozhin: Hawker 800 XP, British Aerospace 125 e appunto Embraer-135.
L’ultima volta Evghenij Prigozhin si era visto un paio di giorni fa. In un video, apparentemente girato in Africa, il capo dei Wagner aveva parlato delle attività dei suoi mercenari nel Continente nero, dopo la rottura con le autorità della Russia in seguito al tentato colpo di Stato 23-24 giugno scorsi.
La Casa Bianca ha detto che il presidente, Joe Biden è stato immediatamente informato dell’accaduto. ”Non so per certo cosa sia successo, ma non sono sorpreso”, ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti. E che qualcosa potesse accadere a Prigozhin gli Stati Uniti l’avevano fatto capire a chiare lettere un paio di mesi fa, quando durante una conferenza stampa ad Helsinki, in Finlandia, lo stesso Biden aveva fatto una battuta sui rischi che dopo la tentata “marcia della libertà” su Mosca, potevano esserci per il patron della compagnia Wagner: “Se fossi in lui sarei attento a quello che mangio, terrei sotto controllo il menù”, aveva detto il presidente degli USA.
Infine ll gruppo Wagner ha invitato giovedì i suoi mercenari a non fare “nulla di stupido” alla luce della morte del fondatore Evghenij Prigozhin. “Fratelli! Al momento, stiamo aspettando informazioni dai nostri comandanti. Non saltate alle conclusioni! Ora siamo tutti in preda alle emozioni, ma dobbiamo mantenere il controllo. Non fate nulla di stupido.”, si legge in un messaggio pubblicato sul canale Telegram del gruppo.