Cacao, impennata dei prezzi dopo gli scarsi raccolti in Costa d’Avorio e Ghana

I raccolti, definiti dagli analisti “catastrofici” in Costa d’Avorio e Ghana, due dei maggiori produttori a livello globale, ha fatto impennare i prezzi del cacao.

Nuovi record sono stati segnalati a inizio febbraio sui mercati di New York e Londra: sulla piazza statunitense il prezzo alla tonnellata è arrivato 5.288 dollari il più alto da 20 anni a questa parte. Dall’inizio del 2023 il prezzo del cacao è più che raddoppiato e sono stati superati anche i picchi del 2011 quando a impattare sui prezzi era stata la crisi politica in Costa d’Avorio. Il massimo storico è invece del 1977 con 5.379 dollari la tonnellata.

A pregiudicare i raccolti sarebbe stata la pioggia troppo abbondante. L’eccessiva umidità avrebbe favorito parassiti e patologie com il “baccello nero”, una malattia fungina che colpisce le piantagioni di cacao e che porta alla marcescenza del frutto provocando perdite di resa che possono superare il 50%, e portare anche alla morte della pianta.

“Dal momento che questi due principali Paesi produttori (Costa d’Avorio e Ghana, ndr) forniscono circa due terzi dei semi di cacao a livello mondiale, qualsiasi cambiamento nella loro produzione tende ad avere un impatto significativo sul mercato del cacao – si legge in un rapporto dell’International Cocoa Organization (ICCO)  – Le sfide legate al clima hanno conseguenze non solo per i produttori, ma anche per i consumatori. Oltre ai prezzi elevati del cacao, i produttori di dolciumi devono affrontare anche altre spese, come l’aumento del costo dello zucchero”.
Anche i prezzi dello zucchero sono infatti aumentati a causa principalmente degli eventi climatici che hanno portato a un calo nella produzione globale.