Canale di Suez, il traffico nel 2023 è stabile, ma ora si teme il crollo

L’instabilità in Medio oriente e più precisamente gli attacchi Houthi alle navi mercantili che transitano nel Mar Rosso inizia ad avere conseguenze sul traffico mercantile. Da qui, attraverso il Canale di Suez, passa l’importante rotta marittima che collega l’Asia all’Europa, rotta che è sotto tiro dopo l’inizio della guerra in Israele.
Tra il 19 novembre, data dei primi attacchi Houti, al 3 gennaio, secondo i calcoli del Sole 24 Ore, sono 309 le portacontainer che hanno scelto di cambiare rotta a fronte di 22 navi attaccate nello stretto di Bab el Mandeb.

La crisi iniziata circa un mese dopo il 7 ottobre (data degli attacchi da Gaza verso Israele cui è seguita l’enorme rappresaglia di Gerusalemme) non ha influito sul bilancio del 2023 del Canale di Suez che ha visto passaggi record: 25.886 navi, pari a +10,5% rispetto alle 23.430 del 2022 secondo i dati elaborati da SRM citati dal “Sole”. Ma la situazione è in peggioramento: se si considera dicembre 2023, si nota un calo del 3,3% e nei giorni a cavallo di Capodanno, dal 28 dicembre 2023 al 1 gennaio 2024, in corrispondenza con l’intensificarsi degli attacchi, c’è stato un vero e proprio crollo secondo SRM: – 38% dei passaggi giornalieri: – 72% per le portacointainer, – 60% per le navi che trasportano Gpl, – 35% per le metaniere e – 49% per quelle che trasportano autovetture.

Un cambio di scenario che appare netto e che impensierisce in particolare l’economia italiana visto che il 40% dell’import e dell’export marittimo passa dal Canale di Suez per un valore di 154 miliardi di euro.

Mentre quasi tutte le compagnie stanno cercando di evitare il Mar Rosso arriva la dichiarazione, in controtendenza, della compagnia francese CMA CGM che il 5 gennaio ha annunciato di non aver cambiato i piani annunciati a dicembre che vedono un aumento graduale il numero di navi in transito attraverso il Canale di Suez. Maersk, il secondo trasportatore a livello mondiale, ha invece fatto sapere che dirotterà le navi verso la rotta che passa dal Capo di Buona Speranza.
La scelta di dirottare il traffico verso la rotta che circumnaviga l’Africa porta da circa 30 a 40 i giorni di viaggio lungo la rotte tra l’Asia e l’Europa: la rotta Singapore – Rotterdam (Paesi Bassi) si allunga del 40% se si passa dal Capo di Buona speranza (11.720 miglia nautiche contro 8.440).

I costi dei trasporti sono infatti in rapida crescita, secondo quanto riporta il Corriere della Sera: “il costo da Shanghai a Genova è aumentato del 114% a 4.178 dollari per un container da 40 piedi, quello da Shanghai a Rotterdam, secondo gli indici Drewry, è balzato del 115% a 3.577 dollari”.