Cina: al G7 non accetteremo sanzioni unilaterali contro la Russia

All'imminente vertice del G7 in Italia potrà essere annunciato il sequestro - a favore dell’Ucraina - dei profitti degli asset russi, congelati in Europa e negli Stati Uniti

Serghej Lavrov (a sinistra) e Yván Gil firmano il memorandum

Si prospetta un vertice tesissimo del G7 che si terrà in Italia, a Borgo Egnazia, dal 13 al 15 giugno 2024. L’evento vedrà la partecipazione dei capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al presidente del Consiglio europeo e al presidente della Commissione europea in rappresentanza dell’Unione europea. Al summit parteciperanno diversi ospiti, tra cui il presidente ultraliberista dell’Argentina, Javier Milei.

È prevista la partecipazione di Papa Francesco, che oltre a pronunciare un discorso sull’intelligenza artificiale potrà presentare alcune nuove iniziative di pace per il Gaza e l’Ucraina.

Il Gruppo dei Sette (G7) è un forum informale che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Al gruppo partecipa anche l’Unione Europea. Dal gruppo è esclusa la Cina, seconda maggiore economia globale, e si moltiplicano le critiche del formato del G7 che in realtà non rappresenta i Paesi “maggiormente industrializzati” del mondo, bensì un “club reazionario” degli USA e dei loro alleati.

Uno dei temi centrali della controversa riunione sarà la lotta contro il concetto di un mondo multipolare ed equo, promosso dal gruppo dei Paesi BRICS e ampiamente appoggiato dal Sud Globale. Sia Washington che Bruxelles hanno annunciato che al G7 è atteso un accordo sul sequestro dei profitti degli asset russi congelati in Occidente per trasmetterli l’Ucraina. Secondo un “alto funzionario dell’Unione europea”, l’intesa dovrebbe riguardare un primo prestito a Kiev fino a 50 miliardi di dollari: “Stiamo esaminando gli aspetti tecnici. Vogliamo agire insieme come G7, assicurarci che questo denaro sia per l’Ucraina e mantenere le nostre priorità in termini di spesa”.

Le sanzioni occidentali possono colpire molti altri Paesi amici della Russia, tra cui la Cina, che ha dichiarato di “non avere intenzione di accettare alcuna sanzione unilaterale illegale: la normale cooperazione economica e commerciale tra la Cina e la Russia non sarà interrotta da alcun soggetto terzo”. Nel suo commento sulle ipotesi che l’imminente G7 di Borgo Egnazia possa “mettere in guardia i piccoli istituti finanziari cinesi sulle transazioni relative alla Russia per scoraggiare la copertura finanziaria a più ampio raggio” il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha sottolineato che “Pechino adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi”.

Nell’ambito delle cosiddette “sanzioni secondarie” anche il Governo del Giappone sta valutando la possibilità d’infliggere misure punitive alle aziende e agli istituti finanziari cinesi, “sospettate di sostenere lo sforzo bellico della Russia in Ucraina”. Secondo l’emittente TV “NHK”, il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, potrebbe annunciare le restrizioni “già durante il vertice del G7 in Italia”. A quanto riferito da “NHK”, le sanzioni potrebbero colpire “gruppi sospettati di garantire aiuti materiali” a Mosca, mettendo al bando le loro eventuali esportazioni verso il Giappone. A maggio gli Stati Uniti avevano imposto le restrizioni del genere a 20 società con sede in Cina e Hong Kong, mentre i leader del G7 potrebbero mettere in guardia le banche cinesi dall’aiutare la Russia a eludere le sanzioni occidentali.

In precedenza, a margine della riunione dei BRICS in Russia, i ministri degli Esteri di Russia e Venezuela, Serghej Lavrov e Yván Gil, avevano firmato un memorandum d’intesa “con il proposito di fare fronte comune per contrastare gli effetti delle sanzioni coercitive unilaterali”.

Il capo della diplomazia venezuelana ha assicurato che la “firma del memorandum aiuterà il Paese latinoamericano a creare dei meccanismi finanziari e logistici immuni da interferenze esterne e a rafforzare la cooperazione con la Russia in settori strategici, dall’agricoltura, alla medicina, all’energia e alle tecnologie avanzate”. Da parte sua Lavrov, dopo aver ricordato che la Russia e il Venezuela intrattengono “buoni rapporti da molto tempo”, ha sottolineato che l’obiettivo più importante dell’intesa “prevede la creazione dei meccanismi finanziari e logistici, resistenti alle influenze esterne e che garantiscano la protezione dei nostri legami contro le azioni illegittime degli Stati Uniti e dei loro alleati”. Nell’ambito della cooperazione bilaterale, Caracas accoglierà nelle prossime settimane una squadra navale russa di quattro unità, integrata da una fregata e un sommergibile nucleare non armato.