Le misure di Bruxelles colpiscono le auto elettriche prodotte in Cina
Lunedì la Cina ha presentato ricorso alla World trade organization (Organizzazione mondiale del commercio – WTO) contro la decisione dell’Unione europea di imporre dazi sui veicoli elettrici cinesi.
Lo comunica il Ministero del Commercio di Pechino, come riporta l’agenzia Xinhua che spiega come la Cina si “opponga fermamente alle misure finali dell’UE che impongono elevati dazi compensativi sui veicoli elettrici di produzione cinese, nonostante le numerose obiezioni sollevate dalle parti interessate, tra cui i governi degli Stati membri dell’UE, l’industria e il pubblico”.
Il ricorso sarebbe motivato con l’interesse cinese di “Salvaguardare gli interessi di sviluppo dell’industria dei veicoli elettrici e la cooperazione globale sulla trasformazione verde” e di ricorrere quindi al meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO.
Secondo quanto fa sapere un portavoce del ministero del Commercio cinese “La Cina ritiene che la decisione dell’UE, priva di basi giuridiche e fattuali e che viola le regole del WTO, sia un abuso delle misure di rimedio commerciale e una pratica di protezionismo commerciale in nome della compensazione. La Cina ha esortato l’UE a riconoscere i propri errori, a correggere immediatamente le proprie pratiche illegali e a salvaguardare congiuntamente la stabilità della catena industriale e di fornitura dei veicoli elettrici a livello globale, nonché la cooperazione economica e commerciale Cina-UE nel suo complesso”.
I dazi UE introdotti partire dal 31 ottobre possono arrivare fino al 45%, a seconda dell’azienda e di quanta collaborazione c’è stata con Bruxelles nel corso dell’indagine che la Commissione aveva avviato per capire se gli ampi supporti statali al mercato dell’automotive elettrico in Cina favorissero la concorrenza sleale.