Cina apre alla medicina privata straniera

Annunciati piani per costruire ospedali di proprietà straniera in alcune aree strategiche del Paese asiatico

Una decisione rivoluzionaria del Governo cinese che “consentirà la realizzazione di ospedali interamente di proprietà straniera in nove aree del Paese, inclusa la capitale Pechino”. Secondo un comunicato, diffuso dal ministero del Commercio cinese, “oltre a Pechino le strutture ospedaliere potranno essere istituite anche a Tientsin, Shanghai, Nanchino, Suzhou, Fuzhou, Canton, Shenzhen e nella provincia meridionale di Hainan”.

Secondo la nuova linea politica nell’ambito della medicina pubblica “non saranno rilasciati permessi agli ospedali di proprietà straniera che praticano la medicina tradizionale cinese”. Inoltre le autorità non permetteranno “fusioni e acquisizioni di ospedali pubblici già esistenti”.

Per il momento si tratta di una “decisone di principio”, mentre le “condizioni, i requisiti e le procedure specifiche per l’istituzione di tali ospedali saranno presto dettagliate”. In ogni caso si tratta di una mossa senza precedenti che apre vaste prospettive agli investitori strategici globali che di certo saranno interessati a sbarcare su un mercato di 1,4 miliardi di potenziali pazienti.

Come scrivono i giornali cinesi “la rimozione delle barriere agli investimenti esteri nel settore della medicina pubblica punta a rilanciare la crescita economica della Cina che vuole accedere alle moderne tecnologie mediche occidentali e di sviluppare medicine e tecnologie insieme ai leader globali di questo mercato di vitale importanza”.