Cina: commercio record con Paesi APEC

15-16 novembre a Lima, in Perù, si riunirà il summit dell’Organizzazione per la Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC)

Il braccio di ferro tra la Cina, gli Stati Uniti e l’Unione europea ostacolano lo sviluppo del commercio estero della seconda maggiore economia del mondo e Pechino si orienta verso la Russia e gli emergenti mercati dell’Asia e dell’America del Sud. Nel periodo compreso tra il gennaio e l’ottobre del 2024 il commercio della Cina con i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione economica Asia-Pacifico (Asia-Pacific Economic Cooperation, APEC) ha superato i 2.910 miliardi di dollari, registrando così un nuovo massimo storico.

Come scrive in un comunicato l’Ufficio delle dogane della Cina nei 10 anni passati dal 2014 al 2023 gli “scambi commerciali tra la Cina i Paesi dell’APEC hanno totalizzato 30.620 miliardi di dollari”.

Le statistiche sono state pubblicate alla vigilia del vertice dell’APEC che si terrà il 15 e 16 di novembre a Lima, in Perù, e che vedrà la partecipazione di circa sedici capi di Stato e di governo, più i delegati provenienti da diciannove Paesi, tra cui il presidente della Cina, Xi Jinping, e il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden. La Russia sarà rappresentata al summit dell’APEC dal vice primo ministro Aleksej Overchuk.

Ospitare un evento di tale portata in Sudamerica rappresenta non solo un’opportunità per affrontare questioni economiche e sociali di interesse comune, ma anche un’occasione per rafforzare la centralità del subcontinente sudamericano nello scenario globale. La scelta del Sudamerica per l’APEC, seguita a breve distanza dal G20 che si terrà in Brasile, segnala il riconoscimento del ruolo crescente di questa regione del mondo negli affari globali e il suo contributo nel rafforzamento dei Paesi del Sud Globale, che trovano in forum come APEC il G20 uno spazio che di certo manca nei “consessi” come il G7.

Nato nel 1989, l’Apec rappresenta un’iniziativa che cerca di promuovere la cooperazione economica e la crescita in una regione geografica caratterizzata da diversità storica, politica e culturale. È importante perché oggi comprende ventuno economie: Australia, Brunei, Canada, Cile, Cina, Hong Kong, Indonesia, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Perù, Filippine, Russia, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Stati Uniti e Vietnam, che rappresentano circa un terzo della popolazione mondiale, il 54% del PIL globale e il 44% del commercio internazionale.

Nel vertice, i membri possono condividere idee e raccomandazioni, senza però incidere sulla sovranità delle singole economie. Il tema di quest’anno, “Empower. Include. Grow” (Potenziare, Includere, Crescere), proposto dal Perù come Paese ospitante, riflette le priorità dell’inclusione e della sostenibilità economica. Tra i sottotemi si discute di crescita inclusiva, digitalizzazione e formalizzazione dell’economia, e sostenibilità. Le politiche mirano a garantire uno sviluppo economico che coinvolga l’intera popolazione, con l’adozione di tecnologie digitali per ridurre l’economia informale e promuovere una crescita resiliente e rispettosa dell’ambiente.