Il 5 marzo Malé ha firmato un accordo con la Cina per la difesa
Mentre le Maldive firmavano con la Cina un accordo che prevede assistenza militare “gratuita” da parte di Pechino, l’India inaugurava una nuova base militare sull’isola di Minicoy, nell’arcipelago indiano delle Laccadive (Lakshadweep) al largo della costa sud occidentale indiana e a nord delle Maldive (130 km).
Note ai più in quanto paradiso turistico, le Maldive sono al centro delle strategiche rotte tra Oriente e Occidente che passano nell’Oceano indiano oltre che delle attenzioni di Nuova Dehli e Pechino.
Tradizionalmente legata all’India, Malé si sta avvicinando alla Cina da quando, a ottobre 2023, è stato eletto come presidente Mohamed Muizzu, deciso a cambiare la posizione filo-indiana del Paese. Da qui la decisione di chiedere all’India di smobilitare il contingente militare che ha sull’isola e che dovrebbe completarsi entro il mese di maggio 2024.
La posizione anti-indiana, sostenuta nel corso della campagna elettorale, si era concretizzata disertando la visita di rito post elezioni a Dehli e il Colombo Security Conclave, summit sulla sicurezza nella regione che si tiene nella capitale dello Sri Lanka e coinvolge anche India, Maldive e Mauirtius. La prima visita “di rito” di Muizzu fu significativamente a Pechino, e proprio in quei giorni l’India decideva di “boicottare” il turismo delle Maldive a favore delle Laccadive, propio l’arcipelago dove è stata inaugurata la nuova base militare.
“Lo Stato arcipelagico, nel quadro della fluidità connaturata alla Guerra Grande, sta cercando di ritagliarsi uno spazio di manovra più ampio facendo sponda sulle aspirazioni di attori come la Cina, la Turchia e le petromonarchie del Golfo, anche per motivi elettorali – si legge in un articolo di Limes, rivista italiana di geopolitica – Delhi, dal canto suo, sta attuando contromisure senza fare il passo più lungo della gamba e senza tagliare i ponti con i suoi vicini. Nella consapevolezza che dalla sua ha la geografia e l’esperienza”.