Russia: “È diritto sovrano della Cina testare i suoi missili”. Giappone dice di essere “seriamente preoccupato dalla crescente attività militare”
Le Forze missilistiche (Rocket Force) dell’Esercito popolare di liberazione cinese hanno lanciato con successo la mattina del mercoledì, 25 settembre, un nuovissimo missile balistico intercontinentale (ICBM, acronimo dell’espressione inglese intercontinental ballistic missile), che molto probabilmente trasportava una finta testata nucleare multipla.
Il ministero della Difesa cinese non ha precisato la distanza sorvolata dal vettore, indicando soltanto in un comunicato che il missile è finito “nell’Oceano Pacifico, cadendo nelle aree marine previste”. Queste parole “aree marine previste” hanno subito fatto pensare che oltre al missile sarebbe stato testato anche lo sgancio di una testata multipla indipendente, la cosiddetta MIRV (Multiple Independently Targetable Reentry Vehicles).
“Questo lancio di prova è un’operazione di routine nel piano di addestramento annuale dell’Esercito popolare di liberazione della Cina ed è in linea con il diritto e la prassi internazionale e non è diretto contro alcun Paese o specifico obiettivo”, ha sottolineato il ministero della Difesa cinese nel medesimo comunicato.
E mentre per la Russia è un “diritto sovrano della Cina testare i suoi missili”, il Giappone ha dichiarato che il lancio di missili da parte della Cina rappresenta un motivo per una seria preoccupazione. Come ha detto il capo di gabinetto del Governo nipponico, Yoshimasa Hayashi, i vertici politici di Tokio sono stati colti di sorpresa perché “Pechino non aveva dato notifiche preventive dei suoi piani”.
“La crescente attività militare di Pechino è motivo di seria preoccupazione”, ha detto il rappresentante del Governo giapponese.