Cina: i Paesi dei BRICS lavorano per creare un mondo multipolare, equo e ordinato

La Cina è pronta ad approfondire la cooperazione con la comunità internazionale nell’ambito dell’Iniziativa di sviluppo globale promossa dal presidente Xi Jinping.

Wang Yi

I Paesi del gruppo BRICS devoro aumentare gli sforzi comuni per creare un mondo “multipolare, equo e ordinato”. Come ha dichiarato il ministro degli Esteri della Cina, Wang Yi (nella foto), durante un incontro con i capi della diplomazia dei dieci Paesi dei BRICS a New York, a margine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, “nessun Paese del mondo ha il diritto di controllare l’agenda sulla sicurezza globale e nessun Paese ha il diritto di costruire la propria sicurezza sull’insicurezza altrui, mentre una pace duratura non può prescindere dalla sicurezza comune”.

Secondo il ministro Wang il gruppo BRICS dovrebbe “contribuire al miglioramento della governance globale, sostenere la piena partecipazione dei Paesi del Sud del mondo nei processi decisionali in campo economico” e tenere sempre a mente le “esigenze dei suddetti Paesi in termini di finanziamento allo sviluppo, riduzione della povertà, sicurezza energetica e alimentare”.

Le dichiarazioni di Wang riflettono i punti più salienti dell’agenda del prossimo summit dei BRICS, che si terrà a Kazan, in Russia, dal 22 al 24 ottobre prossimi. Oltre ai capi di Stato e di Governo dei dieci Stati-membri dei BRICS – Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Iran ed Etiopia – i leader dei 35 Paesi del mondo hanno confermato la propria partecipazione al vertice. Molti Paesi, tra cui la Turchia, hanno chiesto ufficialmente di essere assunti ai BRICS.

Le politiche dei BRICS s’intrecciano con le rispettive iniziative dei suoi Paesi-membri. In questo contesto Wang Yi ha dichiarato che la Cina “è pronta ad approfondire la cooperazione con la comunità internazionale nell’ambito dell’Iniziativa di sviluppo globale promossa dal presidente Xi Jinping nel 2021”. Secondo Wang Yi “nessun Paese dovrebbe essere lasciato indietro nel processo di modernizzazione globale”.