Gli importatori cinesi colgono l’occasione dei prezzi bassi
Le importazioni di gas naturale della Cina, che hanno compreso il combustibile da gasdotto e il gas naturale liquefatto (GNL), sono aumentate su base annua del 22,8% nel primo trimestre del 2024. Nel periodo gennaio-marzo la seconda maggiore economia mondiale ha colto l’occasione dei prezzi relativamente bassi e ha importato 32,8 milioni di tonnellate di gas. In un solo mese di marzo la Cina ne ha importate 10,8 milioni di tonnellate, ovvero il 21,3% in più, rispetto all’analogo mese del 2023.
“In gran parte l’aumento delle importazioni su base annua nel mese di marzo è stato dovuto al movimento al ribasso dei prezzi spot internazionali del gas naturale”, ha dichiarato un trader cinese all’agenzia “Energy Intelligence”, secondo cui “nel primo trimestre del 2024 i prezzi del gas d’importazione in Cina sono stati in media dell’1,9% più bassi rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2023”.
Nello stesso periodo, la produzione interna cinese di gas naturale è aumentata del 5,2%, raggiungendo quota di 63,2 miliardi di metri cubi.
Sul piano di alcune voci specifiche delle esportazioni, il ministero del Commercio della Cina ha pubblicato dei dati aggiornati riguardo agli investimenti diretti non finanziari in uscita (ODI) dalla Cina, che sono aumentati nel primo trimestre dell’anno del 12,5%, attestandosi a circa 34,2 miliardi di dollari. Nello specifico, gli investimenti diretti verso i Paesi membri dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) e dell’Unione europea (UE) sono aumentati rispettivamente del 36,7% e del 34,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli investimenti diretti non finanziari in uscita dalla Cina verso i Paesi aderenti all’iniziativa “Belt and Road Initiative” (BRI), ampiamente nota come “Nuova Via della Seta” hanno registrato un incremento del 12% e hanno rappresentato il 22,4% del totale degli ODI cinesi, registrati nel periodo gennaio-marzo del 2024.