Cina-India: lo storico incontro a Kazan tra Xi Jinping e Narendra Modi

I BRICS permettono di rafforzare ulteriormente l'influenza e la voce del Sud Globale e di salvaguardare gli interessi comuni dei Paesi in via di sviluppo

Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi

Il presidente della Cina, Xi Jinping, ha avuto un colloquio “lungo e costruttivo” con il primo ministro dell’India, Narendra Modi. Il primo incontro “vero e proprio” è diventato possibile grazie alla mediazione personale del presidente russo, Vladimir Putin (nella foto), che ha fatto tutto il possibile per garantire la partecipazione di entrambi i leader asiatici al super summit dei BRICS a Kazan, in Russia. L’incontro, che ha segnato il primo bilaterale ufficiale tra Xi e Modi in cinque anni, è arrivato dopo che Pechino e Nuova Delhi avevano annunciato il raggiungimento di un accordo sulle pluridecennali dispute di confine, che impegnano decine di migliaia di militari nella regione montuosa del Ladakh.

Per questo motivo Xi Jinping e Narendra Modi hanno concordato prima di tutto che i rappresentanti speciali per i confini si incontreranno prossimamente e che le parti lavoreranno per normalizzare le relazioni. È stato deciso che “i rappresentanti speciali sulla questione del confine tra India e Cina si incontreranno quanto prima per supervisionare la gestione della pace e della tranquillità nelle aree di confine e per esplorare una soluzione equa, ragionevole e reciprocamente accettabile alla questione del confine. Saranno inoltre utilizzati i meccanismi di dialogo pertinenti a livello di ministri degli Esteri e altri funzionari per stabilizzare e ricostruire le relazioni bilaterali”.

Il premier indiano, accogliendo con favore il recente accordo per il completo disimpegno e la risoluzione dei problemi emersi nel 2020, ha evidenziato l’importanza di gestire adeguatamente le differenze e le controversie in modo da non turbare la pace e la tranquillità. Modi e Xi “hanno sottolineato la necessità di far progredire le relazioni bilaterali da una prospettiva strategica e a lungo termine, migliorare la comunicazione strategica ed esplorare la cooperazione per affrontare le sfide dello sviluppo”, nella convinzione che “relazioni bilaterali stabili, prevedibili e amichevoli” tra i due Paesi vicini, i più popolosi al mondo, “avranno un impatto positivo sulla pace e la prosperità regionali e globali” e “contribuiranno anche a un’Asia multipolare e a un mondo multipolare”.

“Cina e India dovrebbero rafforzare coordinamento, cooperazione e fiducia strategica, assumersi le loro responsabilità internazionali ed essere un esempio di unità per i Paesi in via di sviluppo”, ha sottolineato il presidente cinese, Xi Jinping. Cina e India pongono “reciproche opportunità di sviluppo e non sono una minaccia l’una per l’altra”, ha affermato Xi, secondo cui è necessario aderire ad una “corretta cognizione strategica e cercare assieme la strada giusta” per risolvere le controversie.

Masoud Pezeshkian e Xi Jinping

Successivamente, sempre a margine del 16-mo summit del gruppo BRICS, Xi Jinping ha avuto una serie di incontri, tra cui i colloqui con il presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian (nella foto), e il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah Al Sisi.

Come ha sottolineato il presidente Xi, a dispetto dei cambiamenti nel panorama regionale e internazionale, la Cina è determinata a “sviluppare una cooperazione amichevole con l’Iran”. Secondo Xi Jinping “la Cina intende sostenere con convinzione l’Iran, posto il rispetto di principi basilari delle relazioni internazionali come la non ingerenza negli affari interni, e salvaguardare i legittimi diritti e interessi dei due Paesi”. Il presidente cinese ha aperto ad una maggiore cooperazione con Teheran nell’ambito dei BRICS e di altre organizzazioni internazionali, con lo scopo di “incrementare ulteriormente l’influenza e la rappresentanza del Sud Globale, oltre che promuovere lo sviluppo dell’architettura internazionale in una direzione più giusta e ragionevole”. Infine Xi Jinping e Pezeshkian hanno discusso la situazione attuale e i possibili sviluppi del conflitto israelo-palestinese nella Striscia di Gaza e quello tra lo Stato ebraico e il Libano, dossier rispetto al quale Xi Jinping ha rinnovato “la profonda preoccupazione” della Cina.

La discussione riguardo all’escalatione dei conflitti nel Medio Oriente è stata proseguita durante i colloqui tra Xi Jinping e il presidente egiziano, Al Sisi. La Cina apprezza gli sforzi compiuti dall’Egitto per promuovere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ed è disposta a rafforzare il coordinamento con Il Cairo in funzione di “una rapida attenuazione del conflitto israelo-palestinese”. “La Cina è profondamente preoccupata per l’attuale situazione nel Medio Oriente – ha detto tra l’altro Xi Jinping. La guerra e il caos nella regione non sono nell’interesse di nessuno”. Il leader cinese ha ribadito “la massima priorità è attuare con pienezza ed efficacia” le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e “fermare i combattimenti il prima possibile”. Relativamente alle relazioni bilaterali tra la seconda maggiore economia del mondo e il Paese nordafricano, Xi Jinping si è detto pronto a collaborare con l’Egitto nella cornice dei BRICS per “rafforzare ulteriormente l’influenza e la voce del Sud Globale e salvaguardare gli interessi comuni dei Paesi in via di sviluppo”.