Cina: le esportazioni riprendono a crescere

Preoccupazioni a Pechino per le eventuali politiche tariffarie di Trump che colpiranno l’export, il maggior punto di forza della Cina.

Nel mese di dicembre del 2024 le esportazioni cinesi sono amentate del 10,7% rispetto all’analogo mese del 2023, superando notevolmente le previsioni degli analisti, secondo i quali la crescita non avrebbe dovuto superare il 7,6 per cento.

A novembre del 2024 l’export cinese, trainato dai timori di un eventuale inasprimento delle politiche tariffarie nei confronti della Cina da parte del presidente eletto, Donald Trump, era aumentato del 6,7% su base annua.

Il presidente eletto ha annunciato che, una volta entrato in carica, imporrà tariffe sulle importazioni dalla Cina, e anche dal Messico e dal Canada, dando seguito alle promesse fatte in campagna elettorale di istituire dazi sui beni prodotti all’estero che, secondo molti economisti, porteranno a un aumento dei prezzi.

Trump ha aumentato le tariffe durante la sua prima presidenza (2016-2020), scatenando una guerra commerciale con la Cina dopo aver imposto dazi doganali su importazioni cinesi per 200 miliardi di dollari. Durante la sua campagna elettorale nel 2024, il 47mo presidente statunitense ha promesso tariffe ancora più severe, proponendo dazi generalizzati del 10% sui beni importati e del 60% per i beni cinesi.

In attesa dei dazi proibitivi di Trump l’export cinese vola, mentre il surplus commerciale cinese nei confronti degli USA si avvicina a 1.000 miliardi di dollari. Un ottimo risultato per Pechino, consapevole però che esattamente tra una settimana, il 20 gennaio prossimo, Trump entrerà da padrone nella Casa Bianca, promettendo nuove tensioni commerciali che colpiranno l’export, il maggior punto di forza della Cina.